mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Economia

Rapporto Utilitalia-Svimez: “La filiera acqua-energia-ambiente, al Sud, vale il 4,2% del Pil”

La Federazione Utilitalia (acqua, ambiente, energia) annualmente redige il ‘Rapporto Sud’, un’indagine sul settore delle utility, ambientale, idrico ed energetico nel Mezzogiorno, con la collaborazione di SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), valutandone gli impatti economici ed occupazionali. Giunto alla sua terza edizione, il Rapporto di quest’anno contiene l’analisi economica del comparto con una particolare attenzione agli investimenti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e interessanti approfondimenti sul ruolo delle aziende nella transizione energetica, nell’implementazione dell’economia circolare e nelle misure di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

Valore aggiunto sale a 17 miliardi

Il Rapporto Sud, presentato da Utilitalia e Svimez lo scorso 27 ottobre a Bari, evidenzia: “L’80% del valore aggiunto e dell’occupazione generati dalle utility meridionali rimane nel Mezzogiorno”. Nel dettaglio, le utility delle regioni del Sud Italia rappresentano il 2,1% del PIL del Mezzogiorno, contribuendo con 10 miliardi di euro di valore aggiunto e 340.000 posti di lavoro a tempo pieno nel sistema italiano. Inoltre considerando l’intera filiera “energia e ambiente”, il cosiddetto “indotto”, il valore aggiunto salirebbe a 17 miliardi di euro (4,2% del PIL dell’area) e l’occupazione totale raggiungerebbe il 4,9% totale dell’area.

Le risorse del Pnrr

Come precisato nel report, le risorse Pnrr destinate alle utility fornisco 6,7 miliardi di euro alle regioni meridionali per settori come l’acqua, l’ambiente e l’energia, generando un totale di 14,1 miliardi di euro (45% della produzione totale) e 67.969 nuovi posti di lavoro (di cui il 49% nel Mezzogiorno). Le sfide per le utility meridionali includono la transizione energetica, l’economia circolare e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le proposte per affrontare queste sfide comprendono l’adozione di testi unici per le autorizzazioni, il potenziamento delle strutture pubbliche, la revisione delle concessioni idroelettriche e la pianificazione di reti elettriche resilienti.

Il settore dei rifiuti

Per quanto concerne il settore dei rifiuti, per Utilitalia è necessario accelerare il processo amministrativo e autorizzativo per ridurre il deficit infrastrutturale tra Nord e Sud, considerando le direttive del Programma Nazionale di “Gestione dei Rifiuti”. Come specificato nel Rapporto Sud, l’effetto del PNRR per un’economia decarbonizzata rappresenta un’occasione unica per il Mezzogiorno, ma è fondamentale aumentare gli investimenti pubblici e privati nei settori dell’energia, dei rifiuti e dell’acqua, allineandoli ai livelli europei. Inoltre, la necessità di superare le gestioni in economia nei settori idrico e ambientale, semplificare i procedimenti autorizzativi e promuovere partenariati tra soggetti industriali è fondamentale per affrontare le sfide e massimizzare i vantaggi delle ‘economie di scala’ (riduzione dei costi e aumento dell’efficienza).

Problemi di ‘governance’

Il Rapporto Sud evidenzia alcune criticità, tra cui il ritardo infrastrutturale e i problemi di governance, che richiederebbero azioni concrete per promuovere lo sviluppo sostenibile nel Mezzogiorno. A tal proposito, per Utilitalia il meridione continua a presentare un significativo deficit impiantistico che non consentirebbe la circolarità delle risorse, contribuendo al differenziale di spesa per il servizio di igiene urbana. Con il 60% destinato alle regioni del Sud, il PNRR potrebbe offrire una spinta a colmare il divario di servizi.

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