Prima, di buon mattino, il grande spavento: “Non sto bene di salute”. Poi, nel corso della giornata, l’ottimismo da parte della Sala Stampa del Vaticano: “Solo un po’ di raffreddore”. Fatto sta che le parole inattese del Papa ieri hanno di fatto interessato i media di tutto il mondo, facendo preoccupare, e non poco, i fedeli.
Tutto è nato durante un incontro con un gruppo di Rabbini europei in Vaticano, Francesco ha improvvisamente annunciato di non sentirsi bene e di non essere in grado di leggere il suo discorso programmato: “Buongiorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me piace tanto, ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso, ma darlo a voi e che voi lo portiate”, ha detto il Pontefice con voce debole, ma ferma. Sono state ore piene di ansie e di dubbi. Una la domanda: ma come sta il Santo Padre? La risposta è arrivata appunto dalla Sala Stampa Vaticana che ha parlato appunto di “raffreddore”, aggiungendo che le tante udienze della giornata sarebbero proseguite normalmente. Cosa che, di fatto, è avvenuta. Insomma, pare che il Vescovo di Roma sia stato colpito, in pratica, da uno dei malanni di stagione. E niente più.
I bambini incontrano il Papa
E difatti la giornata del Papa è proseguita secondo i programmi, sfociando alle 15 con l’appuntamento clou: l’incontro nell’Aula Paolo VI con oltre 7mila bambini provenienti da 84 Paesi.
Qui il Pontefice, rispondendo a una domanda posta da una bambina palestinese di nome Ranya che gli ha chiesto il suo parere sulla situazione mondiale, ha rivolto un appello commovente per la pace in tutto il pianeta: ha sottolineato che la guerra è già scoppiata in tutto il mondo, non solo in Palestina, ma anche in altre regioni come il sud dell’Africa, il Congo e il Myanmar. Ha aggiunto che spesso questi conflitti sono nascosti agli occhi del mondo, ma il loro impatto devastante è una realtà tangibile che colpisce la vita e la pace di molti, enfatizzando successivamente l’importanza di riflettere su questa triste realtà e di lavorare instancabilmente per la pace: “La guerra non solo toglie la pace, ma anche la vita, causando sofferenze inimmaginabili a milioni di persone in tutto il mondo”. Nel suo discorso, il Santo Padre ha incoraggiato la piccola Ranya a portare il suo messaggio di pace alla Palestina, chiedendo ai bambini presenti di salutare il popolo della Palestina, aggiungendo che “La pace è bella, c’è un metodo per imparare a fare la pace: con il cuore e la mano tesa”.
Il Papa, poi, rivolgendosi ai bambini, ha detto che c’è sempre da imparare da loro: “Sono sempre felice quando vi incontro, perché mi insegnate ogni volta qualcosa di nuovo. A esempio, mi ricordate come è bella la vita nella sua semplicità, mi insegnate pure come è bello stare insieme”. Li ha poi esortati a non sprecare il pasto, “perché c’è gente che non mangia”. Infine, il Pontefice ha voluto ricordare tutti quei bambini che in questo momento stanno soffrendo per la guerra, per la fame, per le malattie, per i disastri climatici e per la povertà: “Ogni bambino di questo mondo deve sentirsi sempre a casa, sempre accettato con tanto amore, con un bel sorriso, con un abbraccio, con una carezza”.
L’incontro è terminato con il Vescovo di Roma che ha invitato i bambini a tenersi per mano per una vera e propria catena umana della pace.
Da Ostiense a Vaticano
Sono stati oltre 7.000 i bambini, provenienti da 84 Paesi, che ieri hanno incontrato Papa Francesco a Roma, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, in occasione dell’evento ‘I bambini incontrano il Papa’. Sono arrivati a Roma da tutta Italia con 18 treni straordinari e 20 autobus dedicati che il Gruppo Fs, attraverso Trenitalia e Busitalia, società del Polo Passeggeri, ha messo a disposizione per accompagnare i giovanissimi protagonisti della giornata verso l’incontro con il Santo Padre. I bambini sono partiti, con il treno, da Campania, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli, Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, Calabria, Piemonte e Lombardia; con i bus di Busitalia, invece, hanno raggiunto il Vaticano da Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Puglia e Marche. Per rendere ancora più speciale la giornata, Trenitalia ha personalizzato un treno regionale Rock a sei casse, con una pellicolatura dedicata all’evento. Il treno, uno di quelli messi a disposizione per l’evento, è partito dalla stazione di Roma Ostiense e ieri pomeriggio, eccezionalmente, ha varcato le porte del Vaticano. A bordo centinaia di giovanissimi, alcuni con cappellini e felpe di colore rosso provenienti da Catania, altri della comunità di Sant’Egidio. “E’ motivo di grande orgoglio per Trenitalia e per tutto il Polo Passeggeri aver supportato questa iniziativa, unica nel suo genere. Un’occasione per sottolineare due valori fondamentali per il nostro Gruppo: la solidarietà e l’inclusione, che hanno contribuito a realizzare il sogno di tanti bambini, in una giornata che possiamo definire storica”, ha dichiarato Stefano Cuzzilla, Presidente Trenitalia. “Siamo soddisfatti di aver contribuito in modo determinante alla buona riuscita di quest’iniziativa. Insieme ai nostri treni e bus, abbiamo impiegato oltre 100 persone per ribadire l’impegno di Trenitalia, e di tutto il Polo Passeggeri, verso il territorio – ha sottolineato Luigi Corradi, Amministratore delegato di Trenitalia -. I bambini ci parlano di futuro e di ambiente tutti i giorni e noi, attraverso i nostri investimenti, il nostro lavoro e la nostra passione, vogliamo rendere questo futuro sempre più prossimo”.