venerdì, 15 Novembre, 2024
Attualità

Enea recupera materie prime dai cellulari e dai pannelli fotovoltaici

Ogni cittadino europeo produce in media circa 18,3 chili di rifiuti hi-tech l’anno

Enea mostrerà nel proprio stand di Ecomondo, la fiera green di Rimini, come recuperare materie prime critiche e preziose da prodotti a fine vita, grazie a tecnologie e processi circolari che trasformano in vere e proprie ‘miniere’ pannelli fotovoltaici, PC, cellulari e altre apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Speciali toner per stampanti 3D

Nello stand Enea le imprese potranno verificare come recuperare i componenti più “nobili” dei cellulari a fine vita, in particolare oro, argento, palladio e rame presenti nelle schede elettroniche. Sempre nello stand, professionisti e imprenditori avranno modo di confrontarsi con i ricercatori Enea impegnati nel progetto europeo che sta studiando risposte per il recupero e riuso dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Sarà possibile, inoltre, scoprire come realizzare speciali “toner” per le stampanti 3D riciclando la plasticapresente nelle tastiere e in altri elementi di apparecchiature hi-tech, ma anche conoscere le ultime novità sull’ecodesign dei prodotti e sulla nuova generazione di materiali intelligenti e sostenibili.

Ecoprogettazione

“Molte materie prime critiche, fondamentali per la transizione energetica, sono importate quasi al 100% da pochi paesi extra europei, anche instabili dal punto di vista geopolitico”, spiega Claudia Brunori, responsabile della divisione Enea di “Uso efficiente delle risorse e chiusura dei cicli.” “Per affrontare queste problematiche – prosegue – siamo coinvolti in molte iniziative, come il Tavolo tecnico sulle materie prime critiche e la piattaforma ICESP per l’economia circolare, ma siamo soprattutto impegnati nelle nostre hall tecnologiche per sviluppare soluzioni improntate su ecoprogettazione, simbiosi industriale e urban mining”. Rifiuti hi-tech Una moderna apparecchiatura elettronica contiene oltre 60 elementi della tabella periodica e si stima che ogni cittadino europeo produca in media circa 18,3 kg di rifiuti hi-tech l’anno. “Tutti i nostri dispositivi dismessi sono spesso solo un ingombro in casa, quando invece potrebbero diventare miniere da valorizzare. Noi abbiamo iniziato a chiamarle ‘minieRAEE’ e a Ecomondo proveremo proprio a stimolare il potenziale di innovazione delle imprese in questo settore e a dimostrare a chi visiterà il nostro stand che esiste un’alternativa sostenibile allo sfruttamento delle risorse non rinnovabili”, conclude Brunori.

Bollino green

Inoltre, sempre a Ecomondo, Enea presenta ETV(Environmental Technology Verification), il progetto europeo che vede Enea tra i partner con l’obiettivo di realizzare un “bollino” per garantire l’affidabilità delle tecnologie verdi. Il marchio fornirà a produttori, venditori, compratori di tecnologia ma anche a investitori, autorità, organismi di regolamentazione e di finanziamento prove affidabili circa le prestazioni delle innovazioni green, rendendo evidenti i vantaggi della loro applicazione.

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