Il villaggio cristiano di Ain Ebel, in Libano, è un microcosmo del conflitto settario che affligge il Paese da decenni. Il villaggio, situato a poche miglia dal confine con Israele, è circondato da una popolazione musulmana sciita. Negli ultimi anni, il conflitto tra Hezbollah, il gruppo militante sciita dominante in Libano, e Israele si è intensificato, provocando un aumento dei bombardamenti transfrontalieri. A causa di questi bombardamenti, la maggior parte delle donne e dei bambini di Ain Ebel è fuggita dal villaggio, rifugiandosi nella capitale del Libano, Beirut. Ciò ha lasciato per lo più uomini adulti, circa il 40% della popolazione. Gli uomini rimasti nel villaggio dicono di essere qui per proteggere le loro case dai ladri. Ma rispondono anche a una chiamata più profonda: come tante comunità vulnerabili in tutto il Medio Oriente, temono che lasciare le loro case possa invitare a una sorta di pulizia etnica. La storia del conflitto settario del Libano risale a generazioni fa. Ma la tensione politica tra alcuni cristiani e musulmani sciiti è stata esacerbata dalla guerra civile comunitaria durata 15 anni e terminata nel 1990.