Secondo l’Associazione Costruire Scuole, che al Palazzo Regione Lombardia ha presentato l’e-book “Partenariato Pubblico-Privato e infrastrutture educative”, l’Italia nei prossimi cinque anni avrà bisogno di rifare almeno 2000 scuole. Un’entità di opere che chiede uno sforzo congiunto di collaborazione tra pubblico e privato. La ricerca esplora e propone il valore dello strumento giuridico del PPP, ormai affermato per varie categorie di opere di interesse pubblico come alternativa alla classica modalità a bando, anche nel caso delle infrastrutture scolastiche.
Il project financing
“Siamo convinti dell’importanza di dar vita a un’alleanza per la scuola, un patto tra privati e istituzioni pubbliche per realizzare ex novo o ammodernare gli edifici scolastici in ogni area d’Italia. Lo strumento della partnership pubblico – privato, ampiamente consolidato in altri settori quali trasporti e sanità, potrà essere promosso anche in ambito scolastico con l’introduzione del project financing. Nel 2024 partiremo con una sperimentazione: ovviamente occorre avere la collaborazione degli enti locali, che sono i proprietari delle strutture. Se l’esperimento funzionerà potremo attuare un’autentica rivoluzione nell’edilizia scolastica, con tante scuole belle e all’avanguardia”, ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Benessere degli studenti
L’Assessore all’Istruzione della regione Lombardia Simona Tironi ha aggiunto che “Per noi è un onore poter accogliere il ministro ed ospitare la presentazione di una ricerca sul Partenariato Pubblico – Privato applicato al settore delle infrastrutture educative. Quello lombardo è sicuramente un sistema di riferimento per il nostro Paese. Non è solo una questione di numeri, deve esserlo sempre di più anche a livello qualitativo. In regione Lombardia siamo pronti a deliberare un osservatorio dedicato proprio all’edilizia scolastica che metterà al centro i nostri studenti. Per noi il benessere dei ragazzi è una priorità, perché le nuove strutture costruite dovranno essere belle ma soprattutto dovranno dare una “qualità di vita” ottimale per le ore di studio. Per questo l’osservatorio dell’edilizia scolastica detterà le linee guida sulle quali i comuni dovranno attenersi per i prossimi bandi regionali”.