Non c’è pace nella Striscia di Gaza. I trattori sono pronti a scavare nuovamente, dopo aver lavorato per dare una sepoltura ai caduti. Tre settimane dopo la tragedia, alcuni sopravvissuti stanno cercando di ricostruire le loro vite, ma il dolore e l’orrore sono ancora tangibili. Il kibbutz di Re’im è stato uno dei luoghi più colpiti dall’attacco. Qui, 260 persone furono uccise mentre cercavano di fuggire dal vicino festival musicale Supernova. Cinque dei circa 600 kibbutznik furono uccisi nella furia. Nonostante il caos che li circonda, circa dieci residenti del kibbutz sono tornati. Sono determinati a riparare i danni e a riprendere la vita di tutti i giorni. Tuttavia, il loro compito è difficile e doloroso. Il villaggio è devastato, e l’odore di morte è ancora presente. La situazione è ancora precaria. I combattimenti infuriano a Gaza, a poche miglia di distanza. I soldati israeliani sono presenti in gran numero, e i kibbutz sono trasformati in avamposti militari.