L’elezione di Mike Johnson alla presidenza della Camera degli Stati Uniti pone fine a una vicenda surreale che aveva portato alla sfiducia, all’interno dello stesso GOP, di Kevin McCarthy. Johnson, repubblicano della Louisiana, è stato eletto alla prima votazione, raccogliendo tutti i voti dei suoi colleghi di partito. Si tratta di una vittoria significativa per il partito repubblicano, che ora ha la possibilità di guidare la Camera per i prossimi due anni. L’elezione di Johnson apre la strada a un dialogo trasversale tra i due partiti. Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato che è pronto a lavorare con il nuovo speaker per trovare un terreno comune su questioni importanti, come gli aiuti all’Ucraina e a Israele, nonché altre priorità interne. I funzionari della Casa Bianca hanno dichiarato che non giudicheranno in anticipo Johnson. Vogliono prima comprendere che tipo di speaker sia prima di impegnarsi in una strategia legislativa più ampia. Il tempo è tiranno, e la Camera e il Senato hanno solo tre settimane di tempo per raggiungere un accordo sulla spesa federale per evitare la chiusura del governo. Se non dovessero trovare un accordo, il governo federale potrebbe chiudere il 3 dicembre 2023. La Casa Bianca ha dichiarato che continuerà a lavorare per evitare la chiusura del governo, e che non accetterà alcuna proposta repubblicana che tagli la spesa al di sotto dei livelli concordati dal Congresso e dalla Casa Bianca all’inizio di quest’anno. Biden ha telefonato a Johnson per congratularsi e per impegnarsi a lavorare insieme per trovare un terreno comune.