domenica, 29 Settembre, 2024
Cultura

Museo Egizio di Torino verso il bicentenario, nel 2024 sarà trasparente e inclusivo

Il prossimo marzo inizieranno i lavori di trasformazione del nuovo Museo Egizio di Torino, con l’allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo e con il restauro ed il riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re. L’investimento è di circa 23 milioni e l’intera attività di ristrutturazione sarà ultimata entro il 2024, anno del bicentenario della fondazione del Museo Egizio.

Un progetto sostenibile

Il vincitore scelto per il rinnovo degli spazi è lo studio OMA, con sede a Rotterdam in Olanda, fondato dall’architetto Rem Koolhas. Questo team olandese, ha sbaragliato una concorrenza di oltre 400 progetti presentati al concorso, provenienti da 14 diverse nazionalità. OMA si occuperà della copertura del cortile interno, la cosiddetta Piazza Egizia e del riallestimento della Galleria dei Re. Il cortile sarà coperto da una tettoia trasparente in alluminio e acciaio, diventando anche dispositivo per la raccolta dell’acqua piovana e riducendo così i consumi idrici. Allo stesso tempo, questa grande apertura faciliterà la ventilazione e porterà l’illuminazione naturale fino al cuore dell’edificio. “Il nuovo Egizio sarà trasparente, permeabile e inclusivo” ha dichiarato il direttore del Museo Egizio, Christian Greco, ricordando una possibile futura fruizione gratuita per tutti. Quest’ultimo, un obiettivo che si prefigge da tempo Greco per l’istituzione da lui diretta, su modello di alcuni grandi musei internazionali.

Nuovo spazio pubblico con possibile gratuità

A partire dalla sua fondazione, nel 1824, il Museo Egizio ha avuto sede nel palazzo ‘Collegio dei Nobili’ a Torino. Nel corso degli anni il Museo ha visto numerosi interventi di carattere architettonico, che hanno portato ad una quasi totale chiusura delle aree pubbliche al resto della città. Il progetto di OMA, invece, prova a reintrodurre questa relazione dimenticata, aprendo lo spazio culturale a tutti. Si darà così concretezza a un progetto ambizioso di ‘ri-funzionalizzazione’ della corte e di restituzione alla collettività di un nuovo spazio pubblico, di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala immersiva all’interno del Museo, del restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di investimenti. “Il progetto architettonico di Oma nasce sulla scorta di nuova visione di Museo, più articolato e multiforme: ente di ricerca, luogo inclusivo, spazio in cui, come recita l’articolo 3.2 della Costituzione italiana, si lavora per abbattere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo armonico della persona. L’idea di coprire la corte nasce quindi dalla volontà di creare una nuova agorà, che sia restituita alla collettività e al contempo, rendere fruibile gratuitamente il Tempio di Ellesija donato dall’Egitto all’Italia”, continua Christian Greco. “Per il bicentenario abbiamo deciso di riflettere sul ruolo dell’Egizio: è un luogo di conservazione o di distruzione? Cosa gli manca a 200 anni dalla fondazione? È a partire da questi interrogativi che vedrà la luce il nuovo Museo”.

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