Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi contro due strutture utilizzate dalla Guardia rivoluzionaria iraniana e da “gruppi affiliati” nella Siria orientale. Lo ha annunciato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin. Il Pentagono ha annunciato questi attacchi dopo che il presidente Usa Joe Biden, ha inviato una lettera al leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, avvertendolo che qualsiasi attacco alle forze statunitensi minaccia di espandere la portata della guerra in corso tra Israele e Hamas. Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha detto: “È stato inviato un messaggio diretto. Non andrò oltre”.
Attacchi contro il personale americano
“Gli attacchi di precisione per autodifesa sono una risposta a una serie di attacchi in corso, e per lo più senza successo, contro il personale americano in Iraq e Siria da parte delle milizie appoggiate dall’Iran, iniziati il 17 ottobre”, ha detto il segretario Austin in una nota. Secondo il Pentagono, un cittadino americano è morto di infarto mentre si nascondeva durante uno di questi attacchi, e altri 21 sono rimasti leggermente feriti ma da allora sono tornati al lavoro. Austin ha affermato che Biden ha ordinato questi raid “per chiarire che gli Stati Uniti non tollereranno attacchi come questo e difenderanno sé stessi, il loro popolo e i loro interessi”. Austin ha sottolineato che “questi attacchi di autodifesa, ben diretti, sono separati dal conflitto in corso tra Israele e Hamas, e non costituiscono un cambiamento nel nostro approccio” a questa guerra. Il Pentagono ha annunciato che le forze americane e le forze della coalizione internazionale guidata da Washington per combattere gli jihadisti in Siria e Iraq hanno subito almeno 16 attacchi dall’inizio di ottobre in questi due Paesi, accusando “milizie sostenute da Iran” di essere dietro questi attacchi.