Via libera dell’Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue che si terrà oggi e domani a Bruxelles. Un intervento quello del presidente del Consiglio che ha toccato temi di drammatica attualità e di particolare rilevanza per l’Italia. Dal mettere in atto ogni sforzo diplomatico per impedire l’escalation, per Israele e Palestina e arrivare a “due popoli, due Stati”. Così come la decisa conferma dell’Italia a sostegno dell’Ucraina contro l’aggressione della Russia. Fino al tema dei migranti, con il presidente Meloni che ha ricordato come il Governo stia lavorando ad “un cambio di approccio serio e definitivo”. Tutte questioni che saranno al centro di colloqui con i leader europei. Giorgia Meloni oggi vedrà il primo ministro tedesco, Scholz, il presidente francese Macron e l’alto commissario Ue, Borrell. Il premier avrà anche un incontro con i leader di Kosovo-Serbia.
Fermare la guerra
Impedire l’escalation, per Israele e Palestina arrivare a “due popoli, due stati”, investire in diplomazia di pace e garantire investimenti e difesa ai paesi aggrediti. È il messaggio che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dato lanciato a Montecitorio. Quanto alla guerra in Medio Oriente è stata chiara: “tutti coloro che sono dalla parte giusta di questo scontro devono lavorare insieme per impedire una escalation del conflitto”, ha detto il premier, “un’estensione porterebbe con sé il rischio di coinvolgimento di nuovi attori regionali a partire da Libano e Siria, potenze come l’Iran, fino ai grandi player geopolitici come Russia e Cina che di certo non disdegnerebbero vedere distolte le attenzioni dell’Occidente da altri scenari critici”. Obiettivo del lavoro diplomatico è quello di “arrivare ad una soluzione strutturale sulla base della prospettiva ‘due popoli, due Stati’.”
Il Governo con Israele
La strategia dei fondamentalisti, ha spiegato Giorgia Meloni , è quella di “cancellare” lo Stato di Israele. È un obiettivo di lungo periodo: “si vuole rendere Israele una terra inospitale, dalla quale scappare se si vuole vivere in pace, se si vuole avere il diritto far crescere i propri figli, e il processo di normalizzazione che stava avvenendo nella regione comprometteva quella strategia.” Inoltre, ha spiegato ancora Meloni, “dobbiamo essere consapevoli degli schieramenti in campo” perché da una parte c’è chi lavora alla “normalizzazione” dei rapporti tra i paesi in Medio Oriente e dall’altra “c’è chi alimenta lo scontro.” “Non può esserci alcuna ambiguità nel condannare in modo fermo i crimini di Hamas, non deve esserci alcun distinguo nella condanna a ogni forma di antisemitismo, compresa quella di matrice islamica e quella che che viene camuffata da avversione allo Stato di Israele. Non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendere i propri confini in linea con il diritto internazionale. Questa è la posizione del governo italiano”.
Aiuti all’Ucraina e regole Ue
In merito all’Europa, l’Unione “ci chiede di continuare a investire sulla difesa e sugli strumenti di sostegno all’Ucraina e noi non vogliamo venir meno a questo impegno.” Ma poi ha aggiunto che “in questo quadro, computare questi investimenti, che ci vengono chiesti anche da Bruxelles, nei parametri deficit-Pil, ci sembra un controsenso che rischia di minare proprio gli obiettivi di sostenibilità e di sicurezza che ci siamo dati. Per questo continueremo a sostenere la necessità di scorporare, in tutto o in parte, queste voci”.
Migranti, lotta ai trafficanti
Sui migranti, causati anche dalle guerre, Meloni ha detto che il Governo sta lavorando a “un cambio di approccio serio e definitivo”. “Non più porte aperte e redistribuzione, ma protezione dei confini esterni, lotta senza quartiere al traffico di esseri umani, accordi con i Paesi terzi, canali legali per rifugiati e quote di immigrati regolari compatibili con i bisogni del nostro sistema economico”. “La redistribuzione di chi arriva illegalmente in Italia non sarà mai la soluzione”, anzi è una strategia che alla fine “finisce per favorire i trafficanti”. La questione non si risolve “scaricando il problema su altri paesi europei. C’è un solo modo: fermare le partenze illegali. Oggi in Ue ne sono più consapevoli ed è un tema che abbiamo cominciato a porre noi, prima l’Italia non l’aveva mai posto. E non ci è voluto molto, con posizioni di buon senso, a convincere anche i nostri partner”.
Piano Mattei in Parlamento
La proposta del presidente del Consiglio è quella di avviare un dibattito con tutte le forze politiche. “Il piano Mattei” sarà oggetto di un “confronto con il parlamento, non pensiamo di fare da soli”. E’ una “iniziativa strategica che “ci fa guardare con interesse anche dagli altri partner europei”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle repliche al Senato sulle comunicazioni in vista del consiglio europee.
Manovra, maggioranza unita
Sui temi di politica interna e sulle scelte della prossima manovra il premier ha voluto ribadire che “la maggioranza è compatta”, mentre sull’adesione al Mes, ha osservato che “non è oggetto della discussione del Consiglio europeo.” Giorgia Meloni ha anche difeso le scelte del Governo in materia economica e finanziaria, “siamo seri e responsabili” come mostra “la fiducia dei risparmiatori, come si vede dal successo dei nostri titoli di Stato, che dei mercati. Piazza Affari è tornata ai livelli pre crisi e lo spread, tanto caro a molti, è stabilmente sotto i livelli che c’erano prima che questo governo si insediasse”.
Ue, gli incontri di oggi
Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, e il premier del Kosovo, Albin Kurti, terranno oggi incontri separati a margine del Consiglio europeo con la premier italiana, Giorgia Meloni, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz e l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, accompagnato dall’inviato Ue per i Balcani Occidentali, Miroslav Lajcak. Lo riferiscono fonti europee, specificando che obiettivo delle riunioni è di ritornare al dialogo Belgrado-Pristina mediato dall’Ue dopo l’attacco armato nel nord del Kosovo che ha portato all’uccisione di un agente di polizia kosovaro, oltre che di tre assalitori. Non si escludono ulteriori bilaterali con altri leader europei presenti a Bruxelles in occasione del summit.
Camera, il presidente Fontana
con i famigliari degli ostaggi
L’impegno dell’Italia verso Israele è stato sottolineato dal presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana che ieri ha ricevuto a Montecitorio una delegazione israeliana di familiari delle vittime, di ostaggi rapiti e di sopravvissuti agli attacchi del 7 ottobre accompagnata dall’ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar. “Dopo aver ascoltato”, riferisce una nota della Camera, “le testimonianze strazianti dei presenti, ribadendo tutto il proprio sostegno e il contatto costante sia con l’Ambasciata di Israele in Italia sia con il Presidente della Knesset, Amir Ohana il presidente Fontana ha sottolineato come la liberazione degli ostaggi sia un dovere per la comunità internazionale”.
Il presidente Fontana ha inoltre auspicato “che l’opinione pubblica europea maturi maggiore consapevolezza dell’orrore avvenuto lo scorso 7 ottobre in quanto sicurezza e lotta al terrorismo sono priorità inderogabili per l’affermazione e la difesa della pace e della libertà”.