domenica, 17 Novembre, 2024
Lavoro

Coronavirus, Conflavoro Pmi: “USA sconsigliano turismo in Italia e Governo si limita a stop imposte per un mese?”

Conflavoro Pmi è fortemente critica verso quella che considera una mossa del tutto inefficace da parte del Governo per le aziende del settore turistico-alberghiero su scala nazionale, con il solo stop per un mese al versamento di imposte e contributi dovuti dalle strutture ricettive. Ancor più dato che il decreto coronavirus è arrivato proprio mentre gli Usa sconsigliavano ai loro cittadini di recarsi in Italia.

“L’allarmismo mediatico sul nuovo coronavirus – sottolinea in una nota l’associazione – che almeno in una prima fase è stato gestito pubblicamente in modo grossolano anche dalle istituzioni, ha portato l’Italia alla gravissima conseguenza di essere considerata dagli Usa alla stregua di Cina, Corea del Sud e Iran. Per il turismo italiano è allarme nell’allarme, si rischiano conseguenze pesantissime sull’immagine e l’economia di tutto il territorio. E la reazione del nostro Governo non è ancora arrivata”.

“Ci auguriamo che gli Stati Uniti rivedano nell’immediato il livello 3 di allerta, ma ad oggi è evidente che sia stato sbagliato proprio l’approccio sensazionalistico che in Italia è stato riservato al Covid-19. Doveva essere sottolineato il grande lavoro di prevenzione tuttora in corso nel nostro Paese. Doveva essere sottolineato il fatto che è stata l’Italia a isolare il virus per prima e che, quindi, non vi sia al momento Paese potenzialmente più preparato all’emergenza”.

“Il punto qui, però, è quanto stanno facendo le nostre istituzioni per reagire alla decisione degli Usa, per salvaguardare con provvedimenti ad hoc il turismo nazionale. A oggi niente di davvero concreto e risolutorio. Congelare i versamenti di imposte e contributi per un mese non fa che ignorare il 99% del problema e spostarlo di poche settimane. Serve molto, ma molto di più di un blocco dei versamenti stimato in circa 58 milioni, che comunque le strutture ricettive dovranno saldare entro il 30 aprile”.

“Già, ma come, con quali soldi vista la mole di prenotazioni disdette in tutta Italia? Due delle nostre tre città più visitate – ricorda Conflavoro Pmi – sono già accostate pericolosamente al coronavirus, nemmeno fossero dei lazzaretti. E adesso, con il ‘consiglio’ degli Usa ai suoi cittadini, rischiamo assai di più. Se guardiamo agli ultimi dati Istat, in modo da essere più obiettivi possibile, il turismo a stelle e strisce ha avuto infatti un incremento del 15% nel 2018 e i cittadini statunitensi sono i secondi per numero a visitare l’Italia, con una crescita di 1,9 milioni di turisti e un totale di 14,5 milioni di visitatori, con un giro di affari di quasi 3 miliardi per tutto il settore. Se si dovesse poi arrivare al blocco dei voli, sarebbe una tragedia. E questa tragedia dobbiamo evitarla tutti insieme, è ancora possibile. Ma le imprese devono poter lavorare contando su tutte le agevolazioni possibili e lungimiranti che il Governo ci auguriamo emanerà a stretto giro. E non certo della durata di un mese. E dalla Farnesina, in primis, ci aspettiamo un’azione diplomatica che ci tolga immediatamente di dosso questa maglia nerissima degli Usa”. 

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