Il ministro Giancarlo Giorgetti è appena tornato dalla riunione dell’Ecofin dove si è discusso della riforma dell’economia dell’Unione e dove ha detto che “per l’Italia è fondamentale raggiungere un accordo sulla revisione del patto di stabilità e crescita entro il 2023”. Ha chiesto che le nuove regole dovranno “mirare a raggiungere il giusto equilibrio tra garantire la sostenibilità fiscale e preservare la crescita economica”. Stessa logica che si sta impostando con la Legge di Bilancio sul 2024 e un fisco più semplice grazie a due decreti: il primo appena votato nell’ultimo Consiglio dei ministri che cambia lo statuto dei diritti del contribuente. E il secondo che “modifica” il calendario fiscale attraverso una semplificazione delle scadenze e la sospensione delle comunicazioni dell’Agenzia delle entrate a agosto e dicembre.
La bozza della manovra
Quanto alla manovra per la Legge di Bilancio siamo alle battute finali. Dovrebbero essere 91 gli articoli che contengono il taglio del cuneo fiscale, l’adeguamento delle pensione e il taglio di quelle più alte, bonus nido, sgravi alle mamme e alle aziende che assumono. In poco tempo il Governo ha presentato una manovra economica e un decreto legislativo di riforma fiscale, che stanziano un totale di circa 28 miliardi di euro per l’anno 2024. Il nucleo centrale è di 24 miliardi di euro, cui si aggiungono 4 miliardi provenienti dal decreto fiscale. Una manovra, come vuole la Presidente del Consiglio; per le famiglie e le imprese.
Le famiglie e le mamme
Quindi le mamme: previsto la sgravio contributivo al 100% fino a un massimo di 3 mila euro l’anno. Senza limiti di reddito per tutte le mamme lavoratrici, a esclusione del “lavoro domestico”, e con sconto dei contributi a carico della lavoratrice legato al numero dei figli; più la famiglia è numerosa più lo sgravio resta negli anni perché calcolato sull’età del figlio più piccolo. Aumentato anche il bonus per pagare l’asilo nido ai secondi figli. È stato elevato a 2.100 euro l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3 mila euro l’attuale beneficio. Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. L’articolato introduce anche il contributo straordinario per i titolari del bonus elettrico. È previsto uno stanziamento di 400 milioni per estendere l’agevolazione al primo trimestre 2024. Il beneficio, riguarda oltre 4 milioni di famiglie e sostituisce il bonus riscaldamento. Sono prorogate di un anno anche le agevolazioni per i mutui prima casa, concessi ai giovani under 36. Al Fondo di garanzia per la prima casa verranno assegnati ulteriori 282 milioni per l’anno 2024. Niente più Iva al 5% però per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax che risalgono al 10%. Mentre arrivano nuove risorse per “Dedicata a te”, la carta destinata all’acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Infine è stato incrementato di 15 milioni di euro il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti.
Le pensioni, i nuovi calcoli
Pensioni con adeguamento all’inflazione fino a 4 volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% per quelle più alte, ovvero sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese. La nuova indicizzazione sale dall’85% (previsto nella precedente legge di bilancio) al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo. Per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996 sale il monte contributivo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell’età di vecchiaia. Con almeno 20 anni di contributi versati sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660. Salta invece il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Basterà avere raggiunto l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro nel 2023). Fino al 31 dicembre dicembre 2024 si potrà usufruire dell’Ape sociale: allo strumento di anticipo pensionistico potranno accedere (con almeno 63 anni e cinque mesi) i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità. Le donne possono uscire con la nuova Ape allargata con 35 anni di contributi e 61 anni di età che scendono a 60 con 1 figlio e 59 con più figli.
Taglio cuneo fiscale
Per le imprese è confermato il taglio del cuneo fiscale rifinanziato solo per il 2024.
Vale per i rapporti di lavoro dipendente, escluso il lavoro domestico, ed è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali su stipendi che non superino i 2.692 euro, e aumenta di un punto su quelli che non superano i 1.923 euro. Per i premi e le somme erogati nell’anno 2024, l’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività è ridotta al 5%.
Caro materiali e Irpef
Aumenta di 200 milioni la dotazione prevista dal Dl Aiuti per fare fronte da parte delle imprese di costruzioni al caro-materiali che viene prorogata al 31 dicembre 2024. La bozza della legge di bilancio lo prevede all’articolo 58 stanziando 700 milioni per il prossimo anno invece dei 500 previsti e prevedendo altro 100 milioni per il 2025. La norma era in scadenza alla fine dell’anno e aveva stanziato per il 2023 1,1 miliardi di euro. La riforma delle aliquote Irpef prevede l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. Dal governo fanno notare che l’applicazione della riduzione del cuneo contributivo e la nuova aliquota Irpef aumenterà la busta paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui.
Strade sicure e immigrati
Oltre 190 milioni saranno impiegati per la campagna “Strade sicure” che prevede anche un aumento di personale delle Forze dell’ordine a presidio di punti nevralgici delle città italiane. Mentre per il sostegno dei Comuni interessati e in favore dei minori ucraini non accompagnati, oltre ai 46,8 milioni già stanziati nell’ultimo decreto immigrazione, avrà il Fondo incrementato con 200 milioni per il 2024, 300 per il 2025 e 200 per il 2026. All’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), ente del Servizio sanitario nazionale, andrà il contributo di un milione di euro dal 2024 che dovrà servire all’aggiornamento dei medici ospedalieri e generalisti.
Assicurazioni
La manovra, inoltre, introduce l’obbligo a carico delle imprese di stipulare, entro il 2024, polizze contro i danni da catastrofe. Verranno introdotte garanzia Sace per la riassicurazione di queste polizze e sarà istituito anche un fondo di garanzia obbligatoria per le assicurazioni a vita. Arriva anche la riforma delle garanzie Sace per consentire a fondi anche esteri di investire nelle infrastrutture e per il Green. Sace aumentati gli impegni fino a 60 miliardi, la copertura per il 2024 è di 3 miliardi.
Turismo, affitti brevi e Giubileo
Per il Giubileo del 2025 è autorizzata, per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali, la spesa di 75 milioni nel 2024, 305 milioni nel 2025 e 8 milioni nel 2026. Sarà data ai comuni la facoltà di alzare l’imposta di soggiorno fino al massimo di 2 euro. Sul turismo ci sono 81 milioni per la detassazione del lavoro notturno e festivo, ma solo per i primi sei mesi del 2024, per lavoratori con reddito fino a 40mila euro. Confermato anche l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi: dal 21 al 26%.
Canone RAI e sigarette
Aumentano ancora le tasse su sigarette e tabacco. In realtà gli aumenti sono su tutta la filiera produttiva e secondo le stime dei produttori si arriverà a un amento di 12 centesimi a pacchetto. Per il tabacco trinciato sarà un aumento di 30 centesimi a busta. Più o meno la stessa cifra per le sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Sforbiciata al canone Rai per l’anno 2024: cala da 90 euro a 70 euro. L’articolato specifica che è riconosciuto alla società un contributo pari a 430 milioni di euro per il prossimo anno.