giovedì, 14 Novembre, 2024
Esteri

La Corte Suprema indiana rifiuta di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso

La Corte Suprema dell’India ha rifiutato di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, affermando che il diritto di sposarsi non è fondamentale. Ciò avviene cinque anni dopo che la stessa Corte ha depenalizzato il sesso gay. In risposta a più di 20 istanze presentate dallo scorso anno, Ca corte ha sostenuto la tesi del governo secondo cui cambiare l’istituzione del matrimonio è un lavoro prettamente parlamentare. La storia ha fatto notizia in un Paese socialmente conservatore, il più popoloso del mondo, scatenando furiosi dibattiti online. La comunità LGBTQ indiana si sente da tempo discriminata. All’inizio di quest’anno, in tribunale, il governo del Primo Ministro Narendra Modi ha espresso argomenti a favore dell’estensione dei diritti come “visioni urbane ed elitarie”, affermando che il matrimonio gay “non è paragonabile al concetto di unità familiare indiana” comprendente marito, moglie e figli. La sentenza di martedì ha fatto seguito a una petizione in cui si sosteneva che il mancato riconoscimento delle unioni omosessuali violava i diritti costituzionali delle persone LGBTQ. Anche se la Corte si è fermata prima di consentire il matrimonio paritario, ha riconosciuto i diritti delle coppie gay. La sentenza significa che gli indiani saranno ora liberi di intrattenere relazioni omosessuali, con la garanzia della protezione costituzionale. Ma sposare qualcuno dello stesso sesso resta vietato. Il presidente della Corte Suprema DY Chandrachud, che ha presieduto il collegio di cinque giudici che ha emesso la sentenza, ha affermato che il diritto di scegliere un partner è la decisione più importante della vita. “Questo diritto va alla radice del diritto alla vita e alla libertà sancito dall’articolo 21 della costituzione indiana – ha affermato -. Non vi è alcun dubbio che sia possibile scegliere di avere un compagno di vita”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Limiti di accesso nei bagni femminili per le donne transgender: per il tribunale supremo giapponese sono regole”inaccettabili”

Federico Tremarco

Il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas rivela i viaggi con un donatore repubblicano

Stefano Ghionni

Libertà di parola o criminalità federale? I manifestanti marciando davanti alle case dei giudici conservatori della Corte Suprema

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.