Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di impedire la vendita di chip di intelligenza artificiale alla Cina. Per il governo degli Stati Uniti, le nuove regole hanno lo scopo di colmare le lacune emerse dopo l’entrata in vigore delle restrizioni dello scorso anno sulle esportazioni di chip AI. In seguito alla notizia, le azioni dei titoli di chip hanno subito un calo nelle negoziazioni. Nvidia ha chiuso in calo di circa il 5%, mentre Broadcom e Marvell sono scivolati rispettivamente di circa il 2% e l’1%. Le azioni di AMD sono scese di oltre l’1%; Intel ha chiuso in calo di circa l’1,4%. Tali restrizioni precedenti vietavano la vendita di Nvidia H100, ovvero il processore preferito dalle aziende di intelligenza artificiale negli Stati Uniti come OpenAI. Invece, le aziende cinesi hanno potuto acquistare una versione leggermente rallentata chiamata H800 o A800 che è conforme alle restrizioni statunitensi, ottenuta rallentando la velocità di connessione del dispositivo, chiamata interconnessione. Le nuove regole vieteranno anche questi chip.
Le preoccupazioni
Le restrizioni potrebbero colpire anche i chip venduti da Intel e AMD. Altre regole potrebbero ostacolare la vendita e l’esportazione in Cina di apparecchiature per la produzione di semiconduttori di aziende come Applied Materials, Lam e KLA. Le restrizioni tagliano fuori un mercato grande e in crescita per i semiconduttori di intelligenza artificiale e potrebbero sollevare preoccupazioni sul fatto che il governo cinese possa vendicarsi economicamente contro le aziende statunitensi che operano nel Paese.