Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha spiegato le novità della manovra riguardo la spesa farmaceutica durante un’audizione davanti alla X commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato. La rimodulazione, ma anche una seconda proposta che ha definito “rivoluzionaria” e che mira a incrementare i livelli di assistenza e di prossimità. Si tratta della possibilità per le farmacie convenzionate col Servizio sanitario nazionale di dispensare i farmaci, fino ad oggi reperibili solo nelle farmacie ospedaliere, “con lo scopo primario di favorire la dispensazione capillare del farmaco a favore della collettività attraverso la rete delle farmacie di comunità.” “Presupposto dell’iniziativa – ha aggiunto il ministro – è quello di assicurare su tutto il territorio nazionale un’assistenza farmaceutica omogenea accessibile e finanziariamente sostenibile in grado di favorire gli assistiti nell’accesso al farmaco in termini di prossimità.”
La spesa farmaceutica
Mentre riguardo la spesa farmaceutica, ha spiegato Schillaci, “una prima proposta normativa prevede la rideterminazione del tetto per acquisti diretti nella misura dell’8,5% a decorrere dall’anno 2024 (oggi è all’8,3%) conseguentemente il tetto della spesa convenzionata è rideterminato al valore del 6,8% (oggi è al 7%). Quindi la proposta, fermo restando il valore complessivo del tetto di spesa al 15,3%, consentirà di liberare spazi attualmente sottoposti al payback”. Questa proposta normativa “stabilisce che entro il 30 Marzo 2024 e successivamente con cadenza annuale l’Aifa provvede ad aggiornare, sentita la Conferenza Stato-Regioni, il prontuario della continuità assistenziale ospedale territorio individuando l’elenco vincolante di medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche possono transitare dal regime ospedaliero a quello territoriale nonché l’elenco vincolante dei medicinali non coperti da brevetto che possono essere assegnati alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico”. Assicurare i farmaci ovunque e a tutti L’obiettivo della misura, per il Governo, è quello di “assicurare una dispensazione di prossimità del farmaco a vantaggio della cittadinanza garantendo la sostenibilità economica e finanziaria del complessivo riordino dei canali di distribuzione del farmaco”. La proposta, ha sottolineato il ministro della Salute, “stabilisce inoltre un nuovo modello di remunerazione a favore delle farmacie per la dispensazione del farmaco in regime di servizio sanitario nazionale dando finalmente attuazione a quanto a suo tempo disposto dalla legge Balduzzi”.
136 miliardi per la Sanità
“Il Governo di cui mi onoro di fare parte”, ha detto Schillaci in Commissione, ha ritenuto di tutelare sommamente il diritto costituzionale alla salute, con un intervento che per il fabbisogno sanitario nazionale prevede un “incremento assolutamente inedito per il 2024 pari a 136 miliardi.” “Il Ddl di Bilancio appena approvato ha previsto un incremento assolutamente inedito, tolto il periodo Covid, del Fondo sanitario nazionale e nonostante le oggettive difficoltà economiche in cui versa la nostra nazione.” Stiamo di fronte a “un incremento record di 2,4 miliardi a valere sul Fondo sanitario nazionale”, ha concluso Schillaci, delle risorse destinate al rinnovo dei contratti 2022-2024 del personale del comparto e della rispettiva area del Ssn, anche per valorizzare la specificità medico-veterinaria, quella del personale dirigenziale sanitario di nuova istituzione e del personale sanitario del comparto, secondo specifiche indicazioni che saranno poi identificate nell’Atto di indirizzo.