Secondo i dati forniti oggi dall’Istat l’inflazione in Italia continua a mostrare una tendenza al rallentamento, ma le tensioni in alcune categorie di prezzi, come i beni energetici e i servizi di trasporto, non possono far dormire sonni tranquilli. Leggendo i dati dell’Istat, si evince dunque che a settembre l’inflazione in Italia ha confermato il trend di rallentamento, sebbene in modo leggero, attestandosi al +5,3%. Questo nuovo calo del tasso è stato influenzato da diverse dinamiche nei settori chiave dell’economia. La principale spinta al rallentamento dell’inflazione è giunta dai prezzi dei beni alimentari, il cui tasso di crescita annuale è notevolmente diminuito, pur restando su valori relativamente alti, pari al +8,4%. Comunque questa frenata è una buona notizia per le famiglie italiane, che avranno un po’ più di ‘respiro’ nei costi quotidiani legati all’alimentazione.
Ansie sui beni energetici
Tuttavia, il ritorno dell’inflazione sotto una soglia di ‘tranquillità’ non è ancora una realtà, poiché alcuni settori continuano a generare tensioni: un arresto al suo calo è stato imposto dal riaccendersi di ansie sui prezzi dei beni energetici. In particolare, nel settore non regolamentato, si è osservata una dinamica tendenziale dei costi su valori positivi. Questo può essere un motivo di preoccupazione per le famiglie e le imprese, poiché le spese energetiche rappresentano una parte significativa delle spese domestiche e aziendali. Inoltre, un altro fattore che ha contribuito a frenare il calo dell’inflazione è stata l’accelerazione dei prezzi dei servizi di trasporto.
Carrello della spesa
Un elemento degno di nota è l’attenuazione della crescita su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’. A settembre l’incremento annuale di questi costi si è attestato all’8,1%, indicando un rallentamento rispetto ai mesi precedenti. Questa notizia potrebbe essere vista come un segnale positivo per le famiglie italiane, poiché il carrello della spesa rappresenta una parte significativa delle spese quotidiane.
Calo del debito pubblico
Nel panorama economico nostrano, il mese di agosto ha portato una notizia positiva per le finanze pubbliche del Paese. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni Pubbliche ha registrato una significativa diminuzione di 18,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente, stabilendosi a un totale di 2.840,7 miliardi di euro. Questo calo del debito è stato il risultato di una serie di fattori e operazioni finanziarie che hanno inciso. In particolare, la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro, con una diminuzione di 15,2 miliardi di euro che ha portato il totale a 53,2 miliardi, ha rappresentato un contributo significativo a questa tendenza al ribasso.