Il Presidente armeno Vahagn Khachaturyan ha firmato la ratifica dello Statuto di Roma, riconoscendo la giurisdizione della Corte penale internazionale (Cpi) nonostante gli avvertimenti russi. I legislatori armeni avevano votato a favore dell’adesione alla Corte penale internazionale all’inizio di questo mese. La mossa ha innescato uno scontro con Mosca, poiché il tribunale dell’Aia, in precedenza, aveva emesso un mandato di arresto nei confronti del Presidente Vladimir Putin per la deportazione illegale di bambini ucraini in Russia. Si prevede che i membri della Cpi effettueranno l’arresto, qualora Putin mettesse piede nel loro territorio. Khachaturyan ha firmato la ratifica dopo che il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan aveva saltato un vertice che aveva visto la presenza di Putin in Kirghizistan questa settimana. L’Armenia afferma che l’adesione alla Corte penale internazionale le consentirebbe di indagare su quelli che definisce crimini di guerra commessi dall’Azerbaigian dopo l’offensiva di Baku per riconquistare il Nagorno-Karabakh. Le relazioni tra Mosca e Yerevan si sono inasprite dopo l’operazione militare di Baku, durante la quale le forze di pace russe non sono intervenute.