Nella giornata di venerdì il governo giapponese ha chiesto, a un tribunale, di revocare lo status legale della Chiesa dell’Unificazione. Questo dopo che un’indagine del Ministero dell’Istruzione aveva concluso che il gruppo ha sistematicamente manipolato i suoi seguaci inducendoli a donare denaro. La richiesta presentata alla Corte distrettuale di Tokyo chiede che venga emessa un’ordinanza di scioglimento che revochi alla chiesa lo status di organizzazione religiosa. I funzionari del Ministero dell’Istruzione hanno presentato alla corte 5.000 documenti a sostegno della sua richiesta. Il processo prevede udienze e ricorsi da entrambe le parti e richiederebbe del tempo. Se l’ordine venisse approvato e il suo status legale venisse revocato, la chiesa potrebbe ancora operare, ma perderebbe il privilegio di esenzione fiscale come organizzazione religiosa e si troverebbe ad affrontare difficoltà finanziarie. La richiesta è stata avanzata il giorno dopo che il Ministro dell’Istruzione, Masahito Moriyama, aveva annunciato che un gruppo di esperti aveva approvato la richiesta di revoca sulla base dei risultati dell’indagine del ministero sulle tattiche di raccolta fondi della chiesa e su altre accuse. La filiale giapponese della chiesa, con sede in Corea del Sud, aveva già condannato la decisione del governo.