sabato, 23 Novembre, 2024
Attualità

“Sfida demografica e ambientale per far rinascere l’Italia”

A Zungoli l'evento 'RiNascere nei borghi'

Contrastare la denatalità e rigenerare le radici del futuro. Ecco il duplice obiettivo della due giorni di ‘RiNascere nei borghi’, un evento organizzato da EcoFoodFertility e S.I.R.U a Zungoli, in Irpinia, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Denatalità, spopolamento delle aree interne, infertilità di coppia e questioni ambientali sono le grandi problematiche da affrontare per costruire un futuro resiliente. Un incontro che rappresenta un ponte tra esperti provenienti da ambiti diversi, dal settore medico e scientifico alla sfera politica, culturale e imprenditoriale. Il fenomeno della denatalità, insieme alle questioni ambientali, sta emergendo come un tema di cruciale importanza nel dibattito globale. Oltre alle cause socio-economiche e culturali, una riduzione progressiva della capacità riproduttiva, in particolare maschile dovuta anche all’inquinamento, rappresenta un motivo di grande preoccupazione in relazione alla sopravvivenza stessa della specie umana.

Crisi riproduttiva grave

Il fenomeno della denatalità è maggiormente evidente nelle aree marginali, nei piccoli comuni e si aggiunge al grave problema dello spopolamento delle aree interne. “Da qui l’idea di lanciare un forte grido di allarme sul tema, partendo proprio dai piccoli borghi, luoghi non più marginali ma che devono diventare centrali nel lanciare un modello di rinascita, dove socialità, stili di vita più sani, ambiente più salubre, piccola imprenditoria legata al territorio, possono rappresentare nell’insieme le nuove direttrici per un’Italia che guarda a un futuro sostenibile”, le parole di Luigi Montano, Presidente EcoFoodFertility e Past President S.I.R.U. (Società Italiana della Riproduzione Umana), uroandrologo e deus ex machina della due giorni campana. Per far capire la gravità della situazione, Montano ha spiegato che la riduzione del numero di spermatozoi per millilitro a livello globale dal 1973 al 2018 è pari a -51,6%. “C’è una crisi riproduttiva grave” – le sue parole – e questa tendenza alla decrescita e alla denatalità colpisce tuttavia con estrema gravità il nostro Paese, i cui tassi sono fra i più basse al mondo (1,24), molto al di sotto della soglia limite (2.1) del ricambio della popolazione. Nel 2040 ci saranno più single che coppie, nel 2080 ci sarà un crollo importante”. E poi ancora: “La qualità del seme maschile deve essere considerata una sentinella dell’ambiente, visto che nelle aree più colpite dall’inquinamento si nota un calo più grave della concentrazione spermatica”. Liquido seminale, sempre più spesso, contaminato dall’inquinamento e dalle microplastiche presenti anche nelle urine: “Siamo pervasi dall’inquinamento, dobbiamo bonificarci. Questo studio ha messo in evidenza la presenza di microparticelle di plastica in 6 campioni su 10 di liquido seminale di uomini sani e non fumatori, residenti in un’area ad alto impatto ambientale della Campania. Si tratta di 16 diversi frammenti di microplastiche di dimensioni comprese tra i 2 a 6 micron, ossia più piccoli di un granellino di pulviscolo”. Cosa fare, dunque, nel prossimo futuro? “Il governo si sta attivando con alcune misure, che però non ritengo siano ancora sufficienti per risolvere il problema. Occorrono dei superbonus per aiutare i genitori ad avere figli nell’età biologica giusta. Bisogna far risalite quanto prima la curva demografica, altrimenti rischiamo l’estinzione”.

Calo delle nascite

Nel corso della tavola rotonda dal tema ‘Custodire la salute pubblica per la riNascita del Paese’ è intervenuto anche Nino Guglielmino di S.I.R.U. che ha parlato del calo preoccupante delle nascite, con un tasso di fecondità sceso in Italia negli ultimi anni, ben al di sotto della “soglia di sostituzione” 2.1 che garantisce il mantenimento della popolazione a crescita zero, ossia il numero di figli (due) che una donna dovrebbe avere per “sostituire” se stessa e il partner nella generazione successiva: “E le partorienti sono sempre più attempate, età media 32 anni al primo figlio. L’appello: “Accogliamo quegli stranieri che vogliono venire in Italia a lavorare serenamente. Abbiamo bisogno non solo di risorse economiche, ma anche umane. E di terre da lavorare, proprio vicino ai piccoli borghi, ce ne sono tante”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paola Piomboni, anche lei facente parte di S.I.R.U. e che ha moderato il panel.

Procreazione Medicalmente Assistita

Tra gli interventi più attesi, quello del Segretario Nazionale della Federazione Italiana Società Medico-Scientifiche Francesco Macrì per il quale con la Procreazione Medicalmente Assistita si può intervenire con successo per arginare la denatalità che, a causa di fattori sociali, biologici, economici e lavorativi, interessa con gravi conseguenze il Paese: “Si contano, infatti, meno di sette nati per mille residenti contro una media europea del nove per mille”. Ha poi spiegato, in tema ambientale, di come non sarà facile avere la meglio contro i meccanismi epigenetici che portano a danni incalcolabili: “Si trasmettono per tre generazioni, ancora oggi i danni del disastro di Chernobil, datato 1986, non sono del tutto scomparsi. Per avere risposte positive a quanto faremo sul campo, bisognerà aspettare anche 40, 50 o 60 anni”.

Prevenzione e comunicazione

Alla prima tavola ha presenziato anche la Dirigente del Ministero della Salute Sara Terenzi: “La denatalità imperversa, inutile negarlo. Già dal 1998 l’Oms ha parlato dell’infertilità come patologia da curare e guarire. Per questo motivo, da anni, lo stesso Dicastero cui appartengo ha lavorato a diversi progetti affinché questo argomento sia motivo di prevenzione e di comunicazione, ai sanitari, ai cittadini, ma soprattutto alle nuove generazioni”.

Uno sforzo comune

Con la platea di Zungoli si è collegata da remoto anche la Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella, che si è detta contenta del fatto che si organizzino eventi come quello irpino proprio per attenzionare l’opinione pubblica e le istituzioni: “Serve uno sforzo comune da parte del governo e degli enti locali per cercare di arginare la denatalità, il cui problema non è legato solo a questioni economiche e sociali, ma anche all’ambiente”. In pratica, lo spopolamento delle zone relative ai piccoli borghi fa sì che non si possa più preservare proprio l’ambiente: “Il patrimonio rurale del nostro Paese va preservato”. La Ministra ha poi parlato di ‘inferno demografico’ rispetto alla denatalità e delle misure messe in atto dall’esecutivo Meloni: “L’assegno unico è stato un buon provvedimento che va preservato. Ora le risorse non sono tante, ma nella prossima finanziaria ci saranno altri provvedimenti che metteranno al centro la famiglia”. In merito alla fertilità, ha poi detto che deve essere tutelata da sùbito, prima che sia troppo tardi: “Bisogna che i genitori parlino con i propri figli di questo tema”.

Numeri da brividi

La seconda tavola rotonda (‘I piccoli borghi d’Italia, l’ossatura di qualità per un’Italia che vuole RiNascere’) è stata aperta dal Direttore Istat Sabrina Prati che ha fatto una rapida carrellata sui numeri relativi alla natività. È emerso un quadro in cui nel corso degli ultimi decenni è calato il numero medio dei figli per donna e aumentata l’età media alla nascita del primo figlio, con il conseguente fenomeno della contrazione dei secondi figli e a una diminuzione drastica dei terzi figli e oltre: “Sono inoltre aumentate sensibilmente le donne senza figli, che sono 1 su 4 per le nate nel 1980 (dato stimato per la fine della vita riproduttiva), vale a dire circa il doppio rispetto alla generazione del 1950 (erano l’11,1% delle donne ini età riproduttiva)”. Calato poi il numero medio di figli per donna che nel totale è stato di 1,25 nel 2021, di cui 1,18 per le italiane e 1,87 per le straniere (era 1,44 nel 2008, di cui 1,33 per le italiane e 2,53 per le straniere) e l’età media al parto nel 2021 è di 32,4 anni, di cui 32,8 anni per le italiane e 29,7 anni per le straniere (era di 31 anni nel 2008, di cui 31,6 anni per le italiane e 27,5 anni per le straniere).

Oggi la giornata conclusiva con una tavola rotonda che inizierà alle 10.30 sul tema ‘Agroalimentare di qualità come fattore trainante di sviluppo sostenibile del territorio’.

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