Marina Ovsyannikova, la giornalista nota per aver protestato contro l’invasione dell’Ucraina durante una trasmissione serale sulla televisione statale russa, è stata condannata a oltre 8 anni di carcere. Lo ha annunciato mercoledì un tribunale di Mosca. La giornalista fece notizia quando, lo scorso anno, entrò nello studio del canale russo Channel One con un cartello che diceva “Nessuna guerra” e “Qui ti stanno mentendo”. Mercoledì è stata condannata in contumacia a 8 anni e 6 mesi di reclusione in una colonia penale russa. Il tribunale distrettuale di Basmannyj a Mosca ha accusato Ovsyannikova di aver diffuso false informazioni sull’esercito russo durante una manifestazione da lei organizzata lo scorso anno sulla guerra in Ucraina, indipendente dalla sua protesta in TV. Ovsyannikova, che vive in Francia sotto asilo politico, ha definito le accuse “assurde e motivate politicamente”. “Non ammetto la mia colpa e non torno indietro su una sola parola – ha dichiarato la Ovsyannikova – Ho fatto una scelta morale molto difficile, ma l’unica corretta nella mia vita e ho già pagato un prezzo abbastanza alto per questo”. In una diretta streaming sul canale Zhivoy Gvozd, la Ovsyannikova ha affermato che l’accusa di falsa informazione si riferisce a una protesta che ha organizzato sull’argine del fiume di fronte al Cremlino l’anno scorso. Aveva in mano un cartello che affermava che 352 bambini erano morti in Ucraina, informazioni che secondo lei erano pubblicate sul sito web delle Nazioni Unite e potevano essere visionate da qualsiasi cittadino russo. “I tribunali russi definiscono false queste informazioni sul numero di bambini uccisi – ha detto Ovsyannikova in diretta – perché non sono pubblicate sul sito web del Ministero della Difesa. Per questo motivo, è stata intentata un’accusa penale”.