mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Pil, Confesercenti: crescita lenta, pesa instabilità geopolitica

La situazione in cui versa l’economia italiana denota un quadro macroeconomico fragile. Un momento di stallo ‘che fatica a decollare’, conferma la Nota mensile pubblicata dall’Istat. “Le cause sono molteplici” – commenta Confesercenti – “individuate dall’esaurimento del rimbalzo post-Covid, fino all’assenza di fattori espansivi in grado di contrastare gli effetti dell’alta inflazione a cui si somma, ora, l’incertezza dovuta all’aggravarsi della questione mediorientale”.

Crescono i consumi finali

Nel secondo trimestre è aumentata la spesa per consumi finali delle famiglie, a fronte della sostanziale stazionarietà del reddito disponibile (-0,1%) e di una flessione della propensione al risparmio. Quest’ultima è scesa di 0,4 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti, attestandosi su un valore storicamente basso (6,3%). In particolare, il reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% in termini congiunturali e il potere d’acquisto dello 0,2%.

Previsione di crescita negativa

Le prospettive di questa seconda parte del 2023 non sono molto rassicuranti: la previsione di crescita è pari a zero, a cui si aggiunge una difficile conservazione degli incrementi di Pil acquisiti dai primi sei mesi dell’anno: senza il maggior contributo attribuito ai consumi, la previsione di crescita del Pil si attesterebbe al di sotto dello 0,5%. Per il 2024, le nuove stime del Fondo Monetario Internazionale ridimensionano le aspettative, tornando ad indicare uno scenario di crescita ‘zero virgola’, mentre si rafforza l’instabilità geopolitica con la ripresa del conflitto in Medio Oriente ed il prolungamento della guerra in Ucraina.

Futuro incerto

Il quadro generale dipinge una stagnazione economica che per il momento sembra lasciare il Paese in una fase di limbo dal quale non si prevede una rapida ripresa. In queste condizioni diventa prioritario adottare una legge di bilancio, ispirata a grande prudenza e capace di orientare le poche risorse disponibili al recupero del potere d’acquisto delle famiglie: la debolezza del quadro internazionale, insieme ai minimi segnali di ripresa degli investimenti, rendono determinante la tenuta dei consumi per il raggiungimento degli obiettivi di crescita fissati dal governo per il prossimo anno.

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