L’Italia è al primo posto del ‘turismo lento’ per molti mercati turistici europei. In particolare, inglesi, francesi e tedeschi preferiscono questo tipo di turismo che predilige l’andamento ‘slow’ e i cammini in percorsi naturalistici. A rivelarlo è un’indagine Enit che, insieme a Touring Club e Ipsos, ha mappato ben 100 cammini per una lunghezza complessiva di 30 mila km. Per la prima volta uno studio esplora il mondo del turismo escursionistico, per definirne la nomenclatura, i percorsi e gli obiettivi.
I cammini mappati
Dei 100 cammini mappati 79 hanno un sito web ufficiale, ma 16 sono stati esclusi dall’analisi sui contenuti perché non turistici (siti di progetti europei) o ancora in costruzione. I siti web analizzati sono stati dunque 63. Tra i principali dati: il 75% dei siti riporta i servizi disponibili (ristorazione, ricettività, convenzioni); Il 74% dei siti fornisce le tracce GPS del tracciato; il 61% indica il livello di difficoltà del cammino. Dall’indagine emerge anche il social media più diffuso per promuovere i cammini: Facebook (50%), seguito da Instagram e YouTube; inoltre, il 49% dei siti è multilingua.
I risultati dell’indagine
Il sondaggio Enit è stato condotto tra il 15 agosto e il 15 settembre 2023 su campioni rappresentativi della popolazione italiana (1.000 casi), francese, inglese e tedesca (500 casi per Paese). Il 25% degli inglesi, il 20% dei francesi, il 19% dei tedeschi e il 17% degli italiani ha già avuto esperienze di turismo lento, a piedi o in bicicletta. Il 45% degli inglesi, il 42% di francesi e tedeschi e il 37% degli italiani ha intenzione di farlo nel futuro. Tra le destinazioni preferite per sviluppare il turismo lento gli italiani segnalano proprio l’Italia (60%), poi la Spagna (39%), il Portogallo e la Croazia (29%) e infine la Francia (27%). Le regioni italiane più citate dagli intervistati sono il Trentino-Alto Adige (33%), la Toscana (32%), l’Umbria (30%) e la Sicilia (26%). Tra gli stranieri c’è una convergenza su Sicilia e Toscana: francesi (Sicilia 44%, Toscana 39%), inglesi (Sicilia 44%, Toscana 27%) e tedeschi (Toscana 48%, Sicilia 32%).
Un’offerta dedicata sempre più performante
Il presidente e Ceo Enit, Ivana Jelinic, ha dichiarato: “L’analisi è il primo passo per mettere ordine e per sviluppare sinergie adeguate a target e località. Dalla conoscenza del fenomeno turistico nasce anche la declinazione di un’offerta dedicata sempre più performante”. Anche il direttore del centro studi Touring Club, Massimiliano Vavassori, ha detto: “Il Turismo Escursionistico è un pilastro essenziale nel panorama turistico e l’indagine condotta riveste un ruolo cruciale per il comparto. Queste ricerche ci consentono di comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei viaggiatori, contribuendo così a progettare esperienze di viaggio più soddisfacenti. Inoltre, ci aiutano a preservare l’ambiente naturale, promuovere le destinazioni escursionistiche e sostenere le economie locali”.