Da Marrakech, dove si è svolta l’assemblea annuale del Fondo monetario internazionale, arrivano i suggerimenti all’Italia sui conti pubblici e le riforme. Suggerimenti che sembrano non considerare le scelte fatte, anche dall’Unione europea, per contrastare la pandemia e gli effetti delle guerre in corso. Klaas Knot, membro del Consiglio della Bce ha confermato che per contenere l’inflazione l’Istituto di Francoforte è pronto “ad adeguare i tassi di interesse”; adeguare significa alzare. Mentre Vitor Gaspar del Fmi ha spronato l’Italia a dimostrare “più ambizione” per abbattere il debito pubblico e fare “riforme pro-crescita”.
Il debito scende lentamente
Per Fmi ieri ha parlato il direttore del dipartimento affari Fiscali Vitor Gaspar che sul debito pubblico italiano ha rimarcato che “cala molto lentamente e resta ben al di sopra dei livelli di debito precedenti alla pandemia.” Suggerimenti? “Servono ambizioni aggiuntive in termini di aggiustamento dei conti pubblici in un contesto dirafforzamento degli obiettivi che il governo ha in questo ambito”. Per Gaspar “il debito pubblico calerà ma molto lentamente e ben al di sopra del livello pre-pandemico”, mentre il rapporto tra deficit e Pil in Italia tornerà sotto il tetto del 3% nel 2026. Quanto al debito, il Fondo stima che il rapporto con il Pil scenda progressivamente dal 143,7% del 2023 al 140,1% nel 2028.
Sistema globale “vulnerabile”
Sempre a Marrakech, è intervenuto anche il governatore della banca centrale del Portogallo Mario Centeno secondo il quale “la reazione sui rendimenti italiani è legata alle stime di budget. La risoluzione della questione è nelle mani delle autorità italiane. Non credo diventerà una questione di politica monetaria”. Mentre Pablo Hernandez de Cos, governatore della banca di Spagna, è tornato sulla tassa extraprofitti, che il Governo spagnolo ha introdotto dal 2022: “dal mio punto di vista come supervisore”, ha detto, “sarebbe meglio che questo denaro rimanesse nel capitale delle banche”. Intanto “le vulnerabilità” del sistema finanziario globale continuano ad essere “elevate” e secondo il Rapporto annuale del Financial Stability Board “il costo del finanziamento è aumentato in modo sostanziale, in un momento in cui l’indebitamento è a livelli molto elevati nel settore pubblico, delle imprese e delle famiglie” Non solo, ma “i tassi d’interesse elevati e l’incertezza delle prospettive di crescita creano inoltre il potenziale per una maggiore volatilità dei prezzi degli asset”. Nel frattempo, si legge ancora nel Rapporto, “continuano a emergere vulnerabilità dovute ai cambiamenti strutturali in settori quali il cambiamento climatico, la cibernetica e i mercati dei cripto-asset”.
Eurozona: aspettative pessimiste
Infine la Bce, ieri, ha sfornato il consueto sondaggio mensile sulle aspettative di inflazione a un anno. I consumatori sono leggermente più pessimisti e si aspettano una contrazione dello 0,8% per i prossimi 12 mesi, rispetto al -0,7% delle stime precedenti. Dall’indagine è inoltre emerso inoltre che le aspettative per il tasso di disoccupazione in un anno sono aumentate all’ 11,1% dall’11%, i redditi nominali dovrebbero crescere dell’1,2% nel prossimo anno, in aumento dall’1,1%. I consumatori si aspettano inoltre che il prezzo delle case crescano del 2,3% nel corso dello stesso periodo, in aumento rispetto al 2,1% precedentemente atteso. Le aspettative per i tassi di interesse ipotecari infine sono salite al 5,2% dal 5,1%. “Gli effetti di questi shock stanno gradualmente diminuendo”, ha commentato Klaas Knot, “dobbiamo monitorare. Al momento sto diventando un po’ più fiducioso”.