Il Gruppo Arraiolos si è riunito a Porto, capitale del Portogallo, da dove il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha “auspicato” l’allargamento dell’Unione europea all’Ucraina e ai Balcani e poi a Moldova e Georgia.
Allargare l’Unione Europea
Da una parte la Russia, che ha scelto di violare regole di una convivenza internazionale che aveva contribuito a costruire. Dall’altra l’Unione europea che si conferma invece elemento di garanzia della libertà e dell’indipendenza dei popoli che appartengono e che desiderano farne parte. È questa la sintesi dell’intervento di Mattarella nel corso del panel sull’Ucraina della riunione del gruppo di Arraiolos. Un allargamento all’Ucraina, ai Balcani occidentali, nell’immediato e quindi alla Moldova e, quando sarà il tempo, alla Georgia. Poi Mattarella, nel panel successivo, ha rimarcato che si fa più forte la “necessità di rivedere in profondità le istituzioni comuni europee per garantire loro maggiore efficacia decisionale.” Fra queste c’è la questione relativa al voto a maggioranza, un’effettiva politica estera e di difesa comune, un Parlamento con autentici compiti decisionali, ed il completamento dell’architettura finanziaria dell’Unione. “E’ un lavoro ambizioso”, ha sottolineato “per cui serve visione e lungimiranza. Ma è un passaggio senza prova d’appello. Non ci sarà un secondo tempo per farlo, il mondo ci lascerebbe indietro” e diventeremmo “irrilevanti.”
Pace giusta e non effimera
Lo scopo ultimo dei Paesi europei è “una pace giusta e non effimera” difesa convintamente dall’Unione europea fedele ai propri valori. Assicurare l’assistenza all’Ucraina, anche nella prospettiva della ricostruzione. La solidarietà va bene, hanno detto i capi di Stato riuniti, così come va mantenuto il sostegno all’Ucraina, aggredita, altrimenti assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri Paesi ai confini con la Russia e questo – un po’ come già accadde nel ’38 e nel ’39 – condurrebbe a uno scontro totale e devastante.
Ucraina e Europa, i temi caldi
La 18esima riunione informale dei capi di Stato del Gruppo Arraiolos, iniziata ieri, si conclude oggi, dopo che i presidenti avranno discusso a Palacio do Freixo in due panel “dell’Unione Europea e la situazione in Ucraina” e delle prossime elezioni nel continente: “La strada verso le prossime elezioni del Parlamento Europeo e altre sfide dell’Unione Europea”. Ad oggi fanno parte del Gruppo, i Capi di Stato di Italia, Bulgaria (Rumen Radev), Germania (Frank-Walter Steinmeier), Estonia (Alar Karis), Irlanda (Michael D. Higgins), Grecia (Katerina Sakellaropoulou), Croazia (Zoran Milanovi), Lettonia (Edgars Rinkvis), Ungheria (Katalin Nova’k), Malta (George William Vella), Austria (Alexander Van der Bellen), Polonia (Andrzej Duda), Portogallo (Marcelo Rebelo de Sousa), Slovenia (Nataa Pirc Musar), Finlandia (Sauli Niinisto), e Slovacchia (Zuzana aputova’). L’Italia fa parte dell’associazione dal 2006 e ha ospitato i Capi di Stato del Gruppo Arraiolos a Napoli nel 2009 e al Quirinale nel 2021.
La congratulazioni a Mattarella
Per il Presidente della Repubblica, ieri è stata anche una giornata speciale per la quale ha ricevuto le congratulazioni da tutti: proprio il 6 ottobre, infatti, 3.167 giorni fa, nove anni fa, è diventato l’inquilino del Quirinale. Tra l’altro proprio ieri ha battuto anche il record del più longevo nella storia repubblicana superando il record di Giorgio Napolitano, che era stato al Quirinale 3.166 giorni.