venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Confartigianato. Dalla Nadef effetti espansivi grazie alla manovra 2024-2026

“In un contesto nazionale e internazionale caratterizzato dall’incertezza, l’impiego della politica fiscale risulta di non facile gestione”. È la premessa dello studio della Confartigianato sulla politica fiscale che per la Confederazione appare un “intreccio dei diversi elementi. Per districare le difficoltà e cogliere anche gli aspetti positivi la Confartigianato ne ha discusso nella presentazione del 26° report dal titolo: “Prospettive dell’autunno 2023, tra incertezze e manovra di bilancio”, aperto da Vincenzo Mamoli, segretario generale della Confederazione, con un focus sulle politiche fiscali delineate nella Nota di aggiornamento al Def 2023. Dal confronto a cui hanno partecipato Andrea Trevisani, direttore politiche fiscali e Bruno Panieri, direttore politiche economiche, è emersa la visione di una manovra di bilancio per il triennio 2024-2026 che avrà effetti espansivi sul deficit per 0,7 punti di PIL, pari a 14,9 miliardi di euro, mentre il debito rimane su un sentiero “moderatamente discendente”.

Le scelte del ministro Giorgetti

“La Nota di aggiornamento del Def”, è stato sottolineato durante gli interventi, “approvata su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, nonché gli obiettivi programmatici del Documento di economia e finanza, su cui gravano gli effetti di una politica monetaria restrittiva basata sull’aumento dei tassi d’interesse e le conseguenze del conflitto russo-ucraino”.

Bilancio, il ruolo del Pnrr

Il lavoro presentato da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi, ha esaminato le conseguenze della stretta monetaria in corso sugli investimenti, il costo del credito e la dinamica dei prestiti alle imprese, nel contesto di un raffreddamento dell’inflazione e della spinta dei costi per le imprese. “Sono state studiate”, puntualizza in una nota la Confartigianato, “le condizioni di partenza della manovra di bilancio 2024 per spesa, pressione fiscale e performance dei servizi pubblici, oltre alla modifiche al Piano nazionale di ripresa e intervento fiscale essenziale dato che senza questo sostegno l’Italia rischierebbe la recessione”.

Sforzo fiscale per l’Italia

Nel capitolo centrale dedicato alla politica fiscale, osserva la Confartigianato, “è stato evidenziata la maggiore spesa per interessi di 6,5 miliardi di euro nel 2023-2024 rispetto alle previsioni del Def di aprile determinata dalla maggiore restrizione monetaria. Secondo il nuovo quadro di regole il maggiore sforzo fiscale per l’Italia potrebbe arrivare a 27,8 miliardi di euro e vi sarà un tetto alla crescita della spesa pubblica”.

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