Una recente indagine effettuata sulla robotica destinata alla produzione stima una crescita dell’utilizzo dei robot nelle fabbriche del 35% annuo, da qui al 2027. Si parla di un dato che emerge dal rapporto 2023 “Manufacturing Robotics Report” elaborato da Protolabs, azienda specializzata nella produzione digitale, che ha chiesto ai principali operatori europei del settore industriale di esprimere la loro opinione su come si svilupperà la robotica nel futuro visto il potenziale confermato da l’IFR (International Federation of Robotics), organizzazione con lo scopo di rafforzare e proteggere l’industria della robotica in tutto il mondo. Secondo IFR, nel solo 2022 sono state installate nel mondo 531.000 robot, di cui 84.000 nelle sole fabbriche europee; un forte incremento se paragonato alle 159.000 unità installate un decennio fa nel mondo.
Robotica fondamentale
Sulla base delle informazioni raccolte, Manufacturing Robotics Report intende sottolineare come la nuova tecnologia dei materiali sia fondamentale per il futuro. In particolare, in questo report si evidenzia che la cosiddetta ‘robotica morbida’ avrà tassi di crescita annui del 35,1% entro il 2027, con benefici in molti settori tra cui la biomedicina, l’alimentare e l’agricoltura. Inoltre, il report analizza il modo in cui i nuovi hardware e software saranno in grado di risolvere compiti in ambienti ostili e non controllati. Un intero capitolo è poi dedicato all’uso crescente della produzione robotizzata nell’Industria 4.0, con esempi concreti di come la robotica sia sempre più protagonista del modo di assemblare oggetti, produrre componenti, assistere nelle mansioni ripetitive o intervenire in ambienti ostili. Per Protolabs, è evidente come l’innovazione e lo sviluppo dei prodotti siano fondamentali per esplorare nuove applicazioni.
Sostenibilità e velocità
Durante l’indagine, gli intervistati hanno sottolineato l’importanza di due fattori: la sostenibilità e la velocità nella produzione. Infatti, il report esplora entrambe le aree in modo approfondito, concentrandosi sull’analisi del ciclo di vita e sul ruolo della fabbricazione digitale per sviluppare e testare più rapidamente nuove parti con nuovi materiali. Nel commentare il rapporto, Matteo Carola, Country Manager per l’Italia di Protolabs, spiega: “Man mano che la robotica si sposta verso applicazioni nuove e più impegnative, l’innovazione e lo sviluppo dei prodotti diventano più difficili. L’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie richiede diverse iterazioni per il collaudo e il perfezionamento; ne consegue che il ciclo di sviluppo deve essere veloce. La fabbricazione digitale che utilizza la stampa 3D, la lavorazione CNC e lo stampaggio a iniezione si avvale di dati che aiutano a fare le giuste scelte di progettazione e produzione per prototipare e testare ancora più rapidamente, comprimendo il ‘time to market’ (tempo necessario per lo svolgimento del processo, dall’ideazione alla commercializzazione) dei nuovi prodotti. Questo, unito al numero di nuovi materiali disponibili per la produzione, sta aiutando la robotica a entrare in applicazioni prima sconosciute. Sotto la nostra guida i robot stanno diventando sempre più autosufficienti, svolgendo molti dei compiti che per noi non sono interessanti o che possono risultare pericolosi”.