”Il futuro dell’Ucraina è nell’Unione europea”. È la prospettiva indicata dall’Alto Rappresentante dell’Unione, Josep Borrell durante il Consiglio Affari Esteri dell’Ue tenuto ieri a Kiev. Per l’Italia presente il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha rilanciato l’impegno “politico e culturale” del nostro Paese a sostegno dell’Ucraina. Intensa l’agenda del vice presidente italiano che ha tenuto diversi colloqui e tra questi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tajani ieri sera ha più annunciato di aver ricevuto dal presidente Zelensky il titolo di Cavaliere dell’Ordine del Principe Yaroslav il Saggio. “Un grande onore per me e per il governo italiano”, ha commentato il ministro.
La prima del Consiglio Ue
È un evento eccezionale nella storia dell’Unione che il Consiglio si sia svolto fuori dai Paesi Ue. Fatto che ha voluto ribadire l’attenzione dell’Europa verso l’Ucraina. Lo ha sottolineato Josep Borrell nel suo intervento di apertura del Consiglio. “La guerra in Ucraina”, ha evidenziato l’Alto rappresentante dell’Unione, durante l’introduzione dei lavori, “sta avendo conseguenze profonde per tutto il mondo, ma per noi europei è una minaccia esistenziale. E forse non è vista così da tutti nel mondo. Per questo”, ha osservato Borrell, “dobbiamo continuare a sostenervi. Stiamo discutendo con i nostri amici e alleati americani: sono sicuro che questa decisione verrà rivalutata”. Il riferimento è all’accordo trovato dal Congresso americano per evitare lo shutdown. Testo che, tuttavia, non prevede gli aiuti economici e di armamenti per Kiev. Tema approfondito successivamente dal ministro ucraino, Dmytro Kuleba.
Cooperazione per vincere
I ministri degli Esteri dell’Unione, all’inizio dei lavori, sono stati accolti da una dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La vittoria”, ha sottolineato Zelensky, “dipende dalla nostra cooperazione. Sono sicuro che l’Ucraina e l’intero mondo libero sono in grado di vincere in questo confronto. Ma la nostra vittoria”, ha rimarcato il leader ucraino, “dipende direttamente dalla nostra cooperazione”.
L’impegno dell’Italia
Durante il faccia a faccia con Zelensky, Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha rilanciato il ruolo dell’Italia “pronta ad aiutare l’Ucraina”, ha sottolineato, “anche in vista del prossimo inverno nella protezione delle infrastrutture e sta lavorando all’ottavo pacchetto di armi da inviare a Kiev”. Tajani ha voluto, inoltre, rassicurare Zelensky sul sostegno concreto dell’Italia nel percorso ucraino di adesione all’Ue. Un progetto che può essere favorito anche attraverso il supporto di alcune istituzioni, per, esempio tramite, la Guardia di Finanza.
Aiuti per la ricostruzione
“Kiev può contare sull’impegno del governo italiano per il supporto alla libertà dell’Ucraina”, ha proseguito il presidente del Consiglio, sottolineando come l’Italia sia, “fortemente impegnata” nella ricostruzione del Paese.
La cattedrale di Odessa
In questo contesto il ministro ha lanciato un messaggio. Si tratta dell’annuncio fatto della messa in opera di un progetto per la ricostruzione della cattedrale di Odessa. “L’Italia darà i migliori architetti per la ricostruzione di questa cattedrale’’, ha illustrato il vice presidente del Consiglio che ha evidenziato come l’impegno sia, “un chiaro messaggio politico e culturale all’Ucraina da parte dell’Italia”. Tajani, ha confermato come saranno garantiti gli accordi presi, nel dare seguito alla dichiarazione congiunta G7 sulle tutele per l’Ucraina. Impegni che la presidenza italiana del G7 del 2024 seguirà alla lettera anche per allargare il numero dei paesi coinvolti nell’iniziativa.
Il Piano per la “Pace giusta”
“In questo senso l’Italia”, ha evidenziato ancora Tajani, sta lavorando “per allargare il consenso sulla formula di pace in 10 punti di Zelensky, ma coinvolgendo gli altri attori globali: India, Brasile, Cina, Paesi Africani; sull’esempio della riunione di Gedda, con lo scopo di arrivare a una pace ‘giusta’”.
Ingresso dell’Ucraina nell’Ue
Per Tajani l’ingresso dell’Ucraina nella Ue, deve realizzarsi al più presto, tuttavia, sarà necessario che Kiev avvii alcune riforme. “Rimane centrale la prospettiva dell’adesione all’Ue che sosteniamo”, ha osservato il vicepresidente Tajani, “per la quale anche Kiev deve fare la sua parte con le riforme interne – nel campo dello Stato di Diritto, giudiziario, anticorruzione e trasparenza -, in modo da poter iniziare il negoziato l’anno prossimo”.
Voto in Usa e aiuti a Kiev
In apertura del Consiglio Affari Esteri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba è tornato sul voto del Congresso americano che ha bloccato i nuovi aiuti all’Ucraina.
“La questione è se quanto accaduto al Congresso americano sia un incidente o qualcosa di sistemico”, ha osservato Kuleba, “io credo che sia un incidente, accaduto sullo sfondo dei negoziati per lo shutdown. Gli Usa sanno che la guerra in Ucraina non è solo una faccenda interna ma ha ricadute sul mondo intero. Siamo già in contatto con Democratici e Repubblicani per trovare una soluzione”.