Buone notizie dal fronte del lavoro. Nonostante i segnali di rallentamento dell’economia, l’occupazione resta a livelli record anche ad agosto, in crescita su luglio (+59mila unità) e su agosto dello scorso anno (+523mila), a conferma di una stabilizzazione, in senso positivo, del mercato del lavoro. Secondo i dati Istat la crescita (il tasso è salito al 61,5%) si è registrata soprattutto tra i dipendenti con contratti a termine che hanno registrato un aumento di 39mila unità. I dipendenti permanenti sono cresciuti di 10mila unità, come anche gli autonomi. Il numero degli occupati si è attestato così a 23milioni 593mila e, rispetto ad agosto 2022, si è registrato un aumento di 550mila dipendenti permanenti e di 48mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine è risultato essere inferiore di 74mila. La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si è associata alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a -81mila unità) e degli inattivi (-0,5%, pari a -58mila unità).
Trasformazione dal 2004 a oggi
Secondo Confesercenti a trainare l’incremento, “è l’occupazione dipendente, che aumenta di 49mila unità su luglio. Per una volta, però, assistiamo anche a un rimbalzo positivo del lavoro autonomo, con gli indipendenti che crescono di 10mila unità a livello congiunturale e di 48mila rispetto ad agosto 2022”. Quella che è cambiata, per la Confederazione, è la composizione degli occupati e che dà il segno della grande trasformazione avvenuta: dal 2004 a oggi il numero degli indipendenti è diminuito di 1,2 milioni di unità, poco meno del 20%, quello dei dipendenti è cresciuto del 15%, quasi 2,5 milioni di unità: “Un dato che purtroppo conferma le crescenti difficoltà a rimanere sul mercato delle micro e piccole imprese a conduzione familiare, che hanno visto sfumare la ripresa post pandemica a causa del caro-vita e dell’incremento dei prezzi energetici”. Per Confcommercio nonostante i miglioramenti rilevati negli ultimi anni dalle diverse componenti del mercato del lavoro, non vanno trascurati gli elementi di criticità che continuano ad essere rappresentati “dalla partecipazione femminile al mondo del lavoro, quasi il 43% delle donne è inattivo, e dalle difficoltà della componente più giovane della popolazione”.
Numero di occupati
Il numero di occupati, ad agosto 2023, ha superato quello di agosto 2022 del 2,3% (+523mila unità). L’aumento ha coinvolto uomini, donne e tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,4 punti percentuali, è salito anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è stata meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. Rispetto ad agosto 2022, è diminuita sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1%, pari a -185mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1%, pari a -398mila).
Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione totale è sceso al 7,3% (mai così basso da 14 anni), quello giovanile al 22% (-0,1 punti). La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -62mila unità) ha coinvolto sia uomini sia donne e riguarda tutte le classi d’età.