BARI (ITALPRESS) – È stato presentato questa mattina a Bari nell'aula "Aldo Moro" del dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari il progetto del Parco della Giustizia, un'opera inserita in un intervento di riqualificazione urbana e di rigenerazione di un'area in disuso di 15 ettari, quella delle "casermette" dismesse Milano e Capozzi. La zona sarà restituita alla città grazie a investimenti per 405 milioni di euro, che comporteranno risparmi per 3,6 milioni di euro annui sui fitti passivi per lo Stato. Entro l'anno saranno terminate le demolizioni, mentre nei primi mesi del 2024 partirà il bando per l'appalto integrato. All'evento erano presenti il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, la direttrice dell'Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il rettore dell'Università Stefano Bronzini. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, impegnato a Torino con il festival delle Regioni, ha inviato un videomessaggio di saluto, mentre hanno presentato il progetto il direttore Servizi al patrimonio dell'Agenzia del Demanio Massimo Babudri e il commissario straordinario Antonio Ottavo Ficchì. "Quello che viviamo oggi – ha affermato Sisto – è uno dei momenti storici. È la presentazione del progetto, l'opera pubblica più importante per il ministero della Giustizia a livello nazionale, quindi anche per la Puglia e soprattutto per la città di Bari. I numeri sono semplici: 15 ettari restituiti alla città, 900 alberi che ne fanno il più grande parco verde della città, quattro edifici innovativi invece dei 26 inutilizzati, 30% di superficie costruita e 70% di area verde, 68% di superficie liberata dall'asfalto e dal cemento, 1800 dipendenti, 405 milioni di euro di investimento. Eravamo fuori dal Pnrr, siamo ancora fuori e abbiamo trovato lo stesso le risorse grazie ai ministri Cartabia e Nordio. Io sono molto contento, ho contribuito con entusiasmo, gioia, rabbia e passione a superare il ricordo obbrobrioso della giustizia sotto le tende che ha fatto il giro del mondo. Bari ne era uscita ferita, oggi ne esce non solo risanata, ma anche rinvigorita da questa importante opera. Un barese non può che avere rabbia rispetto a quello a cui ha dovuto assistere. Io stesso ho fatto udienza sotto le tende e so bene cosa significava tornare a casa con le scarpe sporche, perché a terra, soprattutto quando pioveva, c'erano umidità e fango. La giustizia si è presa però una grande rivincita: avevamo perso 1-0, oggi abbiamo vinto 4-0". "Oggi – ha dichiarato il presidente Emiliano – stiamo finalmente realizzando un sogno, quello della costruzione di un palazzo di giustizia pubblico, che finalmente dia dignità alla straordinaria attività che la magistratura pugliese e, in particolare, quella del distretto della Corte di Appello di Bari ha svolto in questi anni e svolgerà anche in futuro. Si tratta di un investimento pubblico di grande importanza, che restituisce speranza anche a tutti gli operatori del diritto, che nei tribunali lavorano e investono tutta la propria vita". "Il nuovo approccio dell'Agenzia – ha spiegato la direttrice Dal Verme – è la centralità del territorio, di ciò ci cui esso e l'utenza hanno bisogno. La nostra utenza sono le pubbliche amministrazioni, le funzioni dello Stato, mentre il territorio sono i cittadini. Le due caserme hanno un muro di cinta che non fa vedere il brutto che c'è dentro, una distesa arida con asfalto. L'obiettivo dell'Agenzia ora è far sì che i progetti si avvicinino ai fabbisogni dei cittadini, alla libera fruizione dei beni della collettività. Noi gestiamo il patrimonio dello Stato, quindi dei cittadini. È assurdo gestire beni in disuso, non utilizzati. Perché non vivono, producono problemi e non sono utili. Attraverso la vita dei beni vogliamo fornire funzioni importanti". "Il parco della giustizia – ha affermato il sindaco Decaro – rappresenta la fine di un percorso, quello dell'edilizia giudiziaria, lungo, tortuoso, difficile e in fortissimo ritardo per Bari. Nonostante tutto siamo riusciti a far fronte alla criminalità organizzata grazie al lavoro degli operatori della giustizia e delle forze dell'ordine. In questi anni in città ci sono stati un ampio dibattito, polemiche politiche e intromissioni di poteri economici che hanno reso ancora più tortuoso un percorso già difficile. Oggi presentiamo un progetto di un grande parco urbano in cui si svolgerà una funzione fondamentale per il futuro della nostra comunità all'interno di una grande area a verde accessibile. Come dissi nel corso del mio primo discorso alla Fiera del Levante nove anni fa, è assurdo che i sindaci debbano gestire una funzione importante come quella dell'edilizia giudiziaria. L'allora premier, che parlò dopo di me ed era stato sindaco di un'importante città italiana, mi disse 'Mi hai fregato'". – Foto: xa2/Italpress – (ITALPRESS). xa2/col3/red 02-Ott-23 14:41