Vengono dal Benin e dal Mali, dal Pakistan, dal Senegal e dal Maghreb, hanno tra i 17 e i 19 anni, il bagaglio pesante di chi ne ha già viste tante. Sono i primi 30 giovani, ragazze e ragazzi, che partecipano al percorso di inclusione sociale, lavorativa e abitativa previsto dal progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Messo a punto da Slow Food, il progetto si svolge nell’arco di tre anni e coinvolgerà in tutto 60 minori stranieri non accompagnati nelle città di Agrigento e Torino, grazie alla collaborazione con Al Kharub cooperativa sociale, Sanitaria Delfino Società Cooperativa Sociale, Coop.Meeting Service Catering, Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (Ammi), Comune di Torino, Servizio VIII – Centro per l’Impiego di Agrigento, C.P.I.A. di Agrigento.
Opportunità di riscatto
Ed è terminato ieri , domenica 1 ottobre, la tre giorni di Agrigento “Venti Mediterranei”, che si poggia sulla “millenaria cultura mediterranea fondata sullo scambio e sull’incontro e la nostra azione politica crede nel cibo come potente strumento di dialogo”, ha spiegato la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini, presentando l’iniziativa. E’ un modo per mettere al sicuro i giovani e avviarli a un percorso di pieno inserimento nella nostra società. Si tratta di ragazzi che hanno attraversato distacchi traumatici, che sono stati vittime di violenze insensate e anche torture psicologiche e discriminazioni pesanti. Tra i partner del progetto anche la Cooperativa sociale Al Kharub, per la quale Carmelo Roccaro ha dichiarato: “stiamo provando a dare un’opportunità di riscatto per un futuro dignitoso per questi ragazzi che arrivano nel nostro Paese. Consentire loro di avere una vita più serena per loro stessi e per le famiglie che stanno lasciando a casa.”
Mediatori gastronomici
A Torino, dove la tre giorni di feste e dibattiti sarà a fine ottobre, sono stati selezionati 16 ragazzi e una ragazza, il progetto è partito da poco: “abbiamo messo in piedi una vera e propria scuola per mediatori gastronomici. A ogni ragazzo abbiamo chiesto una ricetta del cuore. A partire da queste abbiamo lavorato sull’Italiano: come si scrive una ricetta, quali verbi usare, le unità di misura. Abbiamo coinvolto un cuoco di ciascun Paese che ha preparato i piatti indicati dai giovani e ha insegnato loro a replicarli. È stato un momento molto particolare perché la maggior parte non mangiava il proprio piatto del cuore da quando ha lasciato il Paese d’origine” racconta Stefano Di Polito che con la Cooperativa Meeting Service, che ha seguito le fasi di avvio del progetto nelle cucine attrezzate per la formazione professionale delle Fonderie Ozanam di Torino. Il progetto è stato selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione “Con il Sud”.