È stato presentato in collaborazione con il Ministero del Lavoro e Confindustria, la nuova edizione di “Welcome. Working for refugee integration”, il progetto attraverso il quale dal 2017 l’UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, premia con un logo le imprese che si impegnano per favorire percorsi virtuosi di integrazione lavorativa dei beneficiari di protezione internazionale. Il Premio, che valorizza l’impegno del mondo delle imprese nei confronti dei rifugiati e che, ormai, rappresenta un vero e proprio programma di inclusione lavorativa, è stato presentato stamane alla stampa, nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna, dall’Assessore del Lavoro Ada Lai, dal Presidente di Confindustria regionale Maurizio De Pascale e dal Capo Ufficio UNHCR Milano Marcello Rossoni.
Una rete di sostegno
Un’ ecosistema che partendo dal premio Welcome e We Welcome, ha creato negli anni una rete di sostegno tra le istituzioni, le imprese e le associazioni, WelcomeNet, fornendo supporto alle imprese per l’inclusione dei rifugiati con una piattaforma, Welcome In-one-click, per la digitalizzazione dei servizi in cui le aziende possono presentare le offerte di lavoro e i rifugiati possono caricare i loro profili. “L’inclusione sociale e lavorativa è un diritto fondamentale da tutelare – dichiara Lai – in particolare per le categorie più fragili come i rifugiati.
Integrazione dei migranti
“La Regione Sardegna sostiene l’integrazione dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale, attraverso interventi come questo, previsto dal nostro piano annuale per l’immigrazione 2023. Inclusione, sostenibilità e integrazione sono valori importanti che dobbiamo mettere in pratica e principi imprescindibili per la progettazione europea. L’immigrazione non è un problema, la grande sfida è l’integrazione. In questo contesto il lavoro e la formazione sono una leva decisiva per favorire il processo di integrazione e la crescita sociale. Questo premio ha un’importanza valoriale per far capire al mondo delle imprese che la diversità è una ricchezza, gli scambi culturali aumentano la produttività e creano una cultura più aperta e positiva”, sottolinea l’assessore del lavoro.