sabato, 28 Settembre, 2024
Attualità

Etiopia, Egitto e Sudan riprendono i negoziati per la diga Renaissance

Egitto, Etiopia e Sudan hanno avviato un nuovo ciclo di negoziati sulla spinosa questione della diga Renaissance, costruita da Addis Abeba sul Nilo e fonte di tensioni tra i tre Paesi, come hanno annunciato le autorità etiopi. L’Etiopia ha annunciato il 10 settembre la fine del riempimento della diga Grand Renaissance, suscitando le immediate critiche del Cairo, che considera l’approccio “illegale”.

Una minaccia alle riserve idriche

L’Egitto e il Sudan vedono l’enorme diga, costata 4,2 miliardi di dollari, come una minaccia alle loro riserve idriche. Hanno chiesto più volte ad Addis Abeba di smettere di riempire l’invaso, finché non sarà raggiunto un accordo sul funzionamento. I negoziati tra i tre paesi, interrotti dall’aprile 2021, sono ripresi il 27 agosto. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il primo ministro etiope Abiy Ahmed hanno concordato a luglio di concludere un accordo entro quattro mesi. “Il secondo round dei negoziati tripartiti tra Etiopia, Egitto e Sudan riguardanti l’operazione annuale della Grande Diga Rinascimentale Etiope (GERD) è iniziato sabato 23 settembre 2023 ad Addis-Abeba”, ha dichiarato il Ministero etiope. ha detto su X (ex Twitter).

Soluzione pacifica

“L’Etiopia è impegnata a trovare una soluzione negoziata e pacifica all’interno del processo trilaterale in corso”, ha aggiunto. La diga è al centro di un conflitto regionale da quando l’Etiopia ne ha iniziato la costruzione nel 2011. L’Egitto vede la diga come una minaccia esistenziale, poiché fa affidamento sul Nilo per il 97% del suo fabbisogno idrico. La diga è centrale nei piani di sviluppo dell’Etiopia e nel febbraio 2022 il Paese ha annunciato di aver iniziato a generare elettricità per la prima volta.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Sud Sudan, la Caritas contro fame, violenze e ondate migratorie

Angelica Bianco

Aia: Israele respinge l’accusa di genocidio. L’Iran sequestra nave Usa

Antonio Gesualdi

Sudan al collasso. La pace non è in vista

Cristina Calzecchi Onesti

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.