lunedì, 31 Marzo, 2025
Economia

Waste Watcher: con l’inflazione cala lo spreco alimentare

Secondo il rapporto globale su cibo e spreco realizzato dall’Osservatorio Waste Watcher, promosso dalla campagna Spreco Zero di Last Minute realizzata in 8 Paesi del mondo (Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Olanda e Azerbaijan), in tutto il mondo lo spreco alimentare è diminuito del 25%.  Nonostante ciò “c’è un’inflazione alimentare davvero importante che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione”, spiega Andrea Segrè, direttore scientifico Waste Watcher International Observatory. Secondo i dati Food&Waste di Waste Watcher International monitorati nell’agosto 2023, l’inflazione e il rincaro della vita nel mondo battono lo spreco alimentare.

Il caro vita I consumatori di ogni latitudine del pianeta faticano infatti con il carrello della spesa e in media 7 su 10 dichiarano di dover drasticamente tagliare i loro acquisti, riducendo il costo della spesa. “A livello globale un terzo del cibo prodotto viene sprecato. A livello nazionale siamo intorno a sei miliardi di cibo che ogni anno viene sprecato a livello domestico, una quantità eccessiva di cibo che finisce nel bidone della spazzatura pur essendo perfettamente consumabile”.  dichiara Luca Falasconi, docente di Politica Agraria dell’Università di Bologna. “Ma dalle indagini che abbiamo fatto c’è di positivo che gli italiani dimostrano di iniziare a comprendere meglio le etichette e le date riportare nelle etichette. Più del 90% dichiara di consumare il cibo anche se ha superato di pochi giorni la preferenza di consumo riportata sulle confezioni, fidandosi dei propri occhi e del proprio naso”, ha aggiunto. Focalizzandoci in modo specifico sui dati delle etichette fronte pacco emerge che 7 italiani su 10 (71%) leggono l’etichetta di un prodotto alimentare prima di acquistarlo.

Le informazioni nutrizionali Altrettanto interessante da rilevare è che le informazioni nutrizionali, pur non essendo caratteristica di primaria importanza per nessun Paese analizzato, rappresentano una determinante di scelta rilevante per Italia (53%) e Spagna (52%), che sono anche i Paesi più dubbiosi sull’applicazione del Nutriscore come modello di etichettatura europeo.   L’alimento più sprecato al mondo Ancora una volta è la frutta fresca l’alimento più sprecato del pianeta. Un dato che si dimostra plebiscitario e svetta in Italia (33%) e Spagna (40%), Paesi accomunati nelle abitudini di Dieta mediterranea. Ma lo stesso accade in Germania (30%), Stati Uniti (32%), e in Francia, Olanda e Regno Unito, con l’eccezione del solo Azerbaijan dove si sprecano innanzitutto i cibi pronti. A contendersi il secondo posto di alimento più sprecato sono le insalate (in Italia al 24% e in Francia, Regno Unito e Usa), e la verdura in Olanda, ma anche cipolle, aglio e tuberi in Francia, Spagna e Azerbaijan.

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