All’alba dello scorso venerdì i Carabinieri del N.A.S. di Bologna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’interdizione dall’esercizio della professione nei confronti di 12 operatori di un centro socio-riabilitativo residenziale per disabili della provincia bolognese, indagati per i reati di maltrattamenti e lesioni personali posti in essere nei confronti degli ospiti. L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna.
L’indagine
L’inchiesta è nata da una prima tempestiva attività posta in essere dai militari appartenenti alla Compagnia Carabinieri di Molinella (BO), intervenuti a seguito di una telefonata che ha segnalato, si legge nel comunicato stampa dei Carabinieri “un disabile ripetutamente schiaffeggiato da una donna che lo spingeva su una sedia a rotelle”. I militari giunti sul posto hanno acquisito una ripresa video fatta con il cellulare dalla testimone a riprova di quanto riferito, provvedendo ad identificare l’operatrice socio-sanitaria della struttura riabilitativa. La donna, quale operatrice del centro sanitario in questione, è stata denunciata alla locale Procura della Repubblica per le percosse inferte al disabile ospite della struttura. A seguito di ulteriori accertamenti, i militari del N.A.S. di Bologna, hanno avviato una più articolata attività di indagine supportata anche da attività di intercettazioni e riprese video-ambientali all’interno della struttura.
Maltrattamenti fisici e psichici agli ospiti
Le verifiche effettuate da parte dei Nucleo del N.A.S. di Bologna hanno consentito di accertare molteplici condotte, poste in essere ai danni degli ospiti della struttura da parte di 12 operatori socio sanitari, lesive in vari modi dell’integrità fisica e psichica “mediante percosse, schiaffi, calci e spintoni e arrivando a intimorite gli ospiti fingendo chiamate al 118 con la minaccia di ‘una puntura’ o di esser portati e lasciati in palestra” si evidenzia nel comunicato stampa. La misura cautelare, con la collaborazione dell’ASL, è stata eseguita garantendo la doverosa assistenza dei pazienti. “Episodi particolarmente gravi – dichiara il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute – in ragione del fatto che sono avvenuti in una struttura preposta alla cura di persone non autosufficienti, non in grado di difendersi tra cui figurano anche 8 invalidi”.