giovedì, 26 Dicembre, 2024
Economia

Proteste studenti contro il caro affitti: mobilitazione in 25 città italiane

L’Unione degli Universitari torna a protestare in tutta la Penisola, chiedendo interventi urgenti per la risoluzione dei problemi legati agli alloggi e al caro affitto. Gli studenti sono tornati ad occupare la Sapienza di Roma: “Abbiamo deciso di protestare in quanto il governo continua a ignorare il caro studi e la crisi abitativa, senza attuare alcuna soluzione concreta”. Il sindacato studentesco, dunque, boccia l’esecutivo, denunciando l’assenza di una strategia su alloggi universitari, affitti, utilizzo del Pnrr, borse di studio e caro libri.

Promesse non mantenute

Dalla Sapienza la mobilitazione si è subito allargata anche all’università Statale di Milano. Gli studenti lamentano che “nulla è cambiato: dalle istituzioni, dal governo alle amministrazioni comunali, sono arrivate soltanto finte promesse o insufficienti contentini, che non mettono in discussione i paradigmi che hanno prodotto e che continuano ad alimentare questa crisi”.

Proteste da Ancona a Viterbo

Lo slogan scelto è ‘Vorrei un futuro qui’ e serve per chiedere misure urgenti per poter studiare e lavorare in Italia, senza dover emigrare all’estero. “Vogliamo poter studiare e lavorare in Italia. Vogliamo un futuro qui, senza essere costretti ad emigrare”. Queste le parole chiavi della mobilitazione, composta da oltre 25 iniziative nelle città italiane, ovvero: Ancona, Benevento, Bologna, Cagliari, Ferrara, Forlì, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Roma, Sassari, Teramo, Trento, Torino, Trieste, Udine, Venezia e Viterbo.

“Il governo ci ha abbandonati”

Il lancio nazionale è stato fissato alle ore 10.30 di questa mattina, a Roma, in piazzale Aldo Moro, davanti all’Università Sapienza. Presenti i parlamentari dei gruppi di opposizione (Pd, M5S e Avs) oltre a rappresentanti della Cgil Nazionale e di altre associazioni che hanno deciso di sostenere la battaglia dell’Udu. Spiegano dall’Udu: “Ad aprile abbiamo piantato le tende in venti città, eppure non è servito a nulla. A settembre torniamo nelle aule universitarie, trovando una situazione peggiorata. Gli affitti sono aumentati, i libri costano di più. E il governo cosa ha fatto nel frattempo? Non solo non ha previsto nuove misure di supporto, ma ha addirittura sprecato le risorse del Pnrr per studentati di lusso, dichiarando alla Commissione Europea dei posti letto aperti da anni come se fossero nuovi. Ci sentiamo presi in giro”.

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