L’organizzazione Ipbes, piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici, ha stimato l’ammontare dei danni causati dalle specie invasive, calcolando danni pari a 423 miliardi di dollari l’anno. Per gli esperti, nel mondo sarebbero più di 37mila le specie aliene, ossia al di fuori del loro areale naturale, trasferite dall’uomo in maniera deliberata o accidentale.
L’approvazione del Rapporto
Come si precisa nel Rapporto Ipbes, il costo di questa minaccia per la biodiversità è quantificabile in 423 miliardi di dollari; in Italia, attualmente, secondo la banca dati dell’Istituto Ispra per la Protezione e la Ricerca Ambientale, sono presenti 3.363 specie invasive. Tali dati emergono dal riassunto per i decisori politici del Rapporto sulle specie aliene invasive dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes), la massima autorità scientifica nell’ambito delle Nazioni Unite in materia di natura e di contributi materiali e immateriali che la natura offre alle persone. L’approvazione del Rapporto è avvenuta al termine della decima sessione plenaria dell’Ipbes, alla quale hanno partecipato 143 Paesi membri, tra cui l’Italia. Il Report ha coinvolto un centinaio di scienziati di ogni parte del mondo, richiedendo quattro anni di lavoro e la consultazione di oltre 12 mila referenze bibliografiche.
200 specie all’anno
Secondo l’Ipbes, più di 37 mila ‘specie aliene’ sono state introdotte dalle attività umane in tutte le regioni e i biomi della Terra. Alcune, come le zanzare, i ratti, le termiti, hanno viaggiato sulle rotte commerciali globalizzate, portando malattie, distruzione dei raccolti e danni a edifici e arredi. Il ritmo attuale di introduzione, affermazione e diffusione delle specie aliene cammina a ritmi che non hanno precedenti, circa 200 specie all’anno. Almeno 3.500 specie sono classificate come aliene invasive. La percentuale di specie aliene note per essere invasive varia dal 6% di tutte le piante aliene al 22% di tutti gli invertebrati alieni e il 20% di tutti gli impatti sono stati segnalati nelle isole. Per l’Ipbes, le specie aliene invasive sono uno dei cinque maggiori fattori diretti di perdita della biodiversità, insieme alla distruzione e degradazione di habitat, all’ inquinamento, al prelievo di risorse biologiche e ai cambiamenti climatici. Le tre specie più invasive includono il giacinto d’acqua, una pianta acquatica del Sud America che blocca i corsi d’acqua danneggiando la pesca, la lantana, un arbusto rifiorente e il ratto nero. Altri esempi sono le specie di zanzare invasive, come la Aedes albopictus e la Aedes egypti, che diffondono il virus del Nilo occidentale e il virus Zika. Le Americhe ricevono il 34% di tutte le segnalazioni di specie più invasive, seguite da Europa e Asia centrale (31%), Asia Pacifico (25%) e Africa (7%).
In Italia
In Italia i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) mostrano l’identificazione di ben 3.363 specie invasive attualmente presenti arrivate con merci o mezzi di trasporto. Tra i casi più noti va ricordato quello della nota zanzara tigre (Aedes albopictus), una specie importata dall’Asia in Europa, che ha trovato anche in Italia uno spazio adatto per la sua diffusione. Una specie aliena particolarmente dannosa è la testuggine palustre americana (Trachemys scripta), che in natura crea problemi a una specie nativa.
423 miliardi di dollari ogni anno
Secondo il Rapporto le specie invasive costano al mondo almeno 423 miliardi di dollari ogni anno, diventando una delle principali minacce alla diversità della vita sulla Terra. Gli autori del report hanno scoperto che il costo delle invasioni biologiche è aumentato del 400% ogni decennio dal 1970 e secondo le previsioni continuerà a salire negli anni a venire. Una delle principali preoccupazioni segnalate da Ipbes riguarda la perdita dell’unicità delle comunità di vita: man mano che si diffondono le specie aliene invasive, le comunità biologiche appaiono più simili e di conseguenza la composizione, la struttura e le funzioni degli ecosistemi si indeboliscono.
La valutazione degli esperti
Gli esperti hanno rilevato che esiste un’ampia gamma di opzioni per combattere la diffusione e l’impatto delle specie invasive. Secondo gli scienziati, la consapevolezza, l’impegno e lo sviluppo delle capacità dei cittadini e dei portatori di interesse possono fornire una base fondamentale per la prevenzione e il controllo delle specie aliene.