Secondo quanto emerge dai dati della Sorveglianza Passi del Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (Cnapps) dell’Iss, resi noti in occasione della settimana europea della Mobilità che si celebra dal 16 al 23 settembre, nel nostro Paese solo il 42% degli italiani pratica mobilità attiva e in molti casi, con valori al di sotto della soglia che permetterebbe di ottenere i maggiori benefici. Complessivamente nel biennio 2021-2022 oltre 4 italiani su 10 dichiarano di aver usato la bicicletta o di essersi spostato a piedi per andare al lavoro, a scuola oppure per gli spostamenti quotidiani.
Cos’è la mobilità attiva
La mobilità attiva corrisponde alla scelta di andare in bicicletta o a piedi per i propri spostamenti abituali (ad esempio lavoro o scuola), attraverso il trasporto attivo in alternativa all’uso di veicoli a motore. È associata ad una significativa riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause (-24%) e di mortalità per tumore (-25%) in coloro che praticano mobilità attiva in bicicletta. Come raccomandato dalle linee guida OMS sull’attività fisica, per le persone che vanno in bicicletta o a piedi per almeno 150 minuti a settimana, il rischio di mortalità si riduce del 10%. Si calcola che, nell’Unione europea, ogni anno più di 100.000 morti premature potrebbero essere evitate se ogni adulto andasse a piedi o in bicicletta per 15 minuti in più al giorno. Le persone fisicamente attive hanno fino al 30% di rischio in meno di cadere in depressione e rimanere attivi migliora l’umore e riduce lo stress. Andare in bicicletta e camminare comportano inoltre benefici per la società, come la riduzione dell’inquinamento atmosferico, acustico e ambientale.
Attività fisica più praticata al Nord
Il 19% degli intervistati risulta fisicamente attivo con la sola pratica della mobilità attiva, perché grazie a questa raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS, almeno 150 minuti a settimana di attività moderata, e il 23% risulta parzialmente attivo per mobilità attiva praticata perché si sposta a piedi o in bicicletta ma lo fa per meno di 150 minuti a settimana. La quota di persone che raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS attraverso la mobilità attiva è maggiore tra i 18-24enni, ma anche fra i 50-69enni, fra le persone con alto livello di istruzione, fra gli stranieri e fra i residenti nelle Regioni settentrionali, rispetto al resto del Paese. Dal 2017 al 2022, si registra una lieve diminuzione della quota di persone che si muove a piedi o in bici per gli spostamenti abituali e, in particolare, una riduzione più forte tra coloro che riescono a raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati, specialmente al Sud.