Tutto come previsto. La Banca centrale europea ha alzato i tassi d’interesse di un quarto di punto, portandoli sui rifinanziamenti principali al 4,50%, sui depositi al 4% e sui prestiti marginali al 4,75%. Si tratta del decimo rialzo in 14 mesi. Una decisione presa, secondo la Bce, per combattere l’inflazione, che ha raggiunto il record del 9,6% a giugno. Ma che si spera possa iniziare a scendere in questo secondo semestre. “La guerra in Ucraina sta causando una grande incertezza”, le parole della Presidente della Bce Christine Lagarde che ha poi spiegato che l’obiettivo è riportare l’inflazione al 2% nel medio termine: “Faremo tutto ciò che dobbiamo per arrivare a questo fine”.
Chiaro è che questo nuovo aumento dei tassi non possa far piacere, per esempio, a chi è alle prese con i mutui variabili. Ma per Lagarde questa nuova decisione è stata presa per avere una “stabilità dei prezzi” ed “evitare una recessione”. Il Presidente della Bce non ha escluso, per il futuro, ulteriori aumenti: “Oggi non possiamo dire che abbiamo raggiunto il picco dei tassi che rimarranno in un intervallo sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario. Ma siamo dipendenti dai dati. Dobbiamo testare la nostra valutazione di oggi in base alle stime future”.
Eurozona, stime di crescita negative
Notizie non positive per le stime di crescita dell’Eurozona che sono viste al ribasso, allo 0,7% nel 2023, all’1,0% nel 2024 e all’1,5% nel 2025: “Ma devo dire – le parole di Lagarde – che sul 2024 circa i tre quarti di questa revisione è da attribuire all’effetto trascinamento del 2023. Stiamo attraversando un periodo di cinque trimestri di crescita molto a rilento e sulla base delle nostre previsioni stiamo arrivando alla fine di questo e poi avremo la ripresa”. Ma in questo momento “siamo chiaramente in una fase di crescita lenta e il momento più difficile è ora”. Il Presidente su questo punto ha specificato che l’economia dell’Eurozona resterà probabilmente debole nei prossimi mesi: “I segnali del terzo trimestre indicano un trimestre debole”.