venerdì, 22 Novembre, 2024
Agroalimentare

Grano italiano, sos dalla Cia: “Interventi mirati per la tutela del prodotto”

Difendere e tutelare la filiera nazionale grano-pasta è stata l’obiettivo della manifestazione ‘salva-grano’ Made in Italy, organizzata dalla Cia Puglia con la partecipazione di Francesco Paolicelli, Presidente della IV Commissione, e di consumatori e cerealicoltori provenienti da tutta la regione. A determinare il sit-in di tutela è stato l’arrivo di decine di carichi di grano importato dall’estero che hanno determinato il crollo del valore del frumento duro italiano.

Grano estero

Le esportazioni di grano duro sono firmate principalmente da Romania, Malta e Turchia, sollevando numerose perplessità da parte del Presidente di Cia Puglia e Vicepresidente nazionale, Gennaro Sicolo, secondo cui il grano esportato da questi Paesi sarebbe di provenienza russa e, dunque, la messa in atto di “manovre allo scopo di aggirare l’embargo”.

Calo della produzione

A provocare il crollo della coltivazione del grano in Italia è stato l’aumento del prezzo del gasolio che, per Cristiano Fini, Presidente nazionale della Confederazione italiana agricoltori “sta raggiungendo livelli insostenibili, costringendo le aziende alla rinuncia di lavorazioni meccaniche perché non possono lavorare in perdita” e ha aggiunto: “Una filiera equa e trasparente, che valorizzi il grano 100% italiano resta l’unica strada per non disperdere il grande patrimonio cerealicolo nazionale.”

Rischi e timori

Il rischio più temuto dalla Cia-Agricoltori Italiani consiste nella concreta ipotesi di abbandono della produzione cerealicola da parte delle aziende, minacciate dall’aumento dei costi di produzione e dalla siccità, che ha inciso notevolmente sulla resa produttiva. Difatti, rispetto ai valori massimi raggiunti nel giugno 2022, il prezzo del grano duro è sceso di quasi 200 euro a tonnellata.

“Tutelare la filiera”

Il Presidente di Cia Puglia, Sicolo, ha concluso con un accorato appello rivolto alle istituzioni: “Per tutelare i produttori e i consumatori italiani, occorre che vengano attivati strumenti di trasparenza e controllo. Per questo chiediamo una task force che verifichi Dna, provenienza e salubrità dei grani che arrivano nei porti d’Italia, l’attivazione del Registro Telematico e del pacchetto di azioni previste dal programma ‘Granaio Italia’.”

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