La tendenza a spendere di più per comprare di meno è continuata anche a luglio nonostante l’incremento complessivo della spesa dovuto, probabilmente, ai turisti e in particolare ai vacanzieri provenienti dall’estero. È la sintesi preoccupata della riflessione della Confederazione nazionale degli artigiani che parte dalla analisi dei dati Istat sui consumi nel mese di luglio, che segna ancora una volta un aumento congiunturale delle vendite al dettaglio pari allo 0,4% contro una riduzione in volume dello 0,2%. “A giugno”, osserva la Cna, “invece il calo era stato tanto in valore (-0,2%) quanto in volume (-0,7%)”.
Il dato allarmante
“Su base annua”, calcola la Confederazione, “il dato è ancora più allarmante: a fronte del +2,7% in valore è stato archiviato un -4,5% in volume. “Rimaniamo preoccupati”, prosegue la nota, “per la persistente riduzione del potere d’acquisto che penalizza le famiglie come le imprese, alle prese con il calo della domanda, e gli esercizi commerciali di prossimità che in un anno segnano una crescita delle vendite pari appena all’1,2% in valore, di molti punti quindi sotto l’andamento dei prezzi”.
Raffreddare i prezzi
“L’inflazione”, sottolinea la Cna, “continua quindi la sua nefasta azione e chiediamo al governo, di conseguenza, di accelerare gli interventi per raffreddare i prezzi, a partire dal taglio delle accise sui carburanti”. “Questi interventi aiuterebbero la ripresa, già frenata”, conclude il comunicato della Cna, “anche dal livello dei tassi d’interesse che speriamo la Banca centrale europea non intenda più innalzare”.