A qualche cosa servirà l’appello ripetuto, sempre prima di grandi eventi come il prossimo G20 in India o lo scorso World Economic Forum oppure in occasione di Davos, dai milionari e miliardari che vogliono essere tassati di più. In vista del summit tra i venti grandi del mondo, anche in questi giorni, ha cominciato a circolare la richiesta di tassare i grandi patrimoni. Richiesta che arriva da Oxfam, Patriotic Millionaire, Institute for Policy Studies, Earth 4 All e Millionaires for Humanity. I super ricchi chiedono di ridurre le disuguaglianze e di generare le risorse necessarie per affrontare le sfide del nostro tempo, appunto, tassando di più i loro patrimoni.
In 10 anni raddoppiati patrimoni
Ma nell’ultimo decennio, i sottoscrittori dell’appello, hanno più che raddoppiato i loro patrimoni; passati da una stima di 5.600 miliardi di dollari a 11.800. Eppure per ogni dollaro di gettito fiscale solo 4 centesimi provengono da imposte patrimoniali e con le regole attuali metà dei milionari del mondo non sarà assoggettata ad alcuna imposta di successione, potendo trasferire, esentasse, una ricchezza pari a 5 mila miliardi di dollari ai propri eredi. Per loro stessa ammissione i milionari vorrebbero che fosse “impedita l’esorbitante concentrazione di ricchezza” e che fosse assecondato un “cambiamento chiesto a gran voce” per economie “più eque” e “coese.” L’estrema “concentrazione di ricchezze”, sostengono, “è un disastro economico per l’ambiente e per il rispetto dei diritti umani che minaccia la stabilità politica in tutto il mondo.” Tra i firmatari l’ereditiera e filantropa Abigail Disney, artisti come Brian Eno e Richard Curtis, gli ex premier di Romania, Croazia, Repubblica Ceca e Bulgaria, il deputato USA Brendan Boyle, ex e attuali parlamentari europei tra cui Aurore Lalucq; l’ex Presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite Maria Espinosa e anche economisti come Gabriel Zucman, Joseph Stiglitz, Thomas Piketty, Jayati Ghosh, Kate Raworth, Jason Hickel e Lucas Chancel. Gli unici italiani Giorgiana e Guglielmo Notarbartolo di Villarosa.
L’appello al G20
“Le nostre scelte politiche”, si legge tra l’altro nella lettera al G20, “consentono agli individui ultra-ricchi di continuare a utilizzare paradisi fiscali e godere di un trattamento preferenziale al punto che, nella maggior parte dei paesi del mondo, pagano aliquote fiscali inferiori rispetto alla gente comune.” E ancora: “allo stesso tempo, raramente il mondo ha avuto tanto bisogno che siano i più ricchi a pagare. Per la prima volta da decenni, la povertà estrema è in aumento e quasi due miliardi di persone vivono in paesi in cui l’inflazione ha superato la crescita dei salari. Inoltre, il tempo sta rapidamente scadendo perché i paesi possano effettuare gli investimenti verdi necessari per allinearsi al limite di riscaldamento di 1,5 gradi richiesto dall’accordo di Parigi.” Morris Pearl, presidente dei Patriotic Millionaires ed ex amministratore delegato di BlackRock, ha detto che “il crescente divario tra ricchi e poveri ha destabilizzato l’economia globale, indebolito la coesione sociale e favorito l’affermarsi di proposte politiche estreme e populiste. Come persona molto ricca, in rappresentanza di un’organizzazione di persone facoltose che la pensano come me, chiedo al G20 di tassarci.” Di fronte alla esigenza mondiale di “frenare la disuguaglianza” i firmatari della lettera auspicano che venga tassata “l’estrema ricchezza” e ricordano che centinaia di migliaia di persone hanno sottoscritto lo stesso appello.
Questa volta l’appello funzionerà?
Secondo i dati diffusi dagli stessi firmatari, nell’ultimo decennio (2012-2022) le persone con un patrimonio superiore ai 50 milioni di dollari hanno visto incrementare del 18,3% il valore della propria ricchezza aggregata netta, mentre i miliardari Forbes hanno visto aumentare le proprie fortune del 98% in termini reali. I patrimoni dei miliardari sono aumentati al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo triennio (2020-2022). Tra marzo 2020 e novembre 2022 per ogni dollaro di incremento della ricchezza netta del 90% più povero del pianeta, il patrimonio medio di un miliardario Forbes è aumentato di 1,7 milioni di dollari. Tra le economie più floride dell’area Ocse, in media, l’aliquota marginale più alta sui redditi personali è passata dal 58% del 1980 al 44% del 2016 (o anni più recenti). Nello stesso periodo e con riferimento allo stesso gruppo di Paesi, l’aliquota della tassazione dei dividendi percepiti dalle persone fisiche è passata dal 61% al 42%. Questa volta l’appello funzionerà?