venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Economia in difficoltà: il Pil frena più del previsto

I dati dell’Istat certificano anche un lieve calo della produzione industriale

Non è stato proprio un buongiorno quello dato ieri dall’Istat all’economia italiana che frena più del previsto. Difatti nel secondo trimestre si è registrata una contrazione dello 0,4% del Pil, rispetto allo 0,3% preventivato dalla stima preliminare. In calo anche la crescita tendenziale allo 0,4%, con una revisione anche in questo caso al ribasso rispetto alla stima preliminare, che aveva registrato una crescita dello 0,6%. Le importazioni e le esportazioni sono anch’esse diminuite, entrambe in misura pari allo 0,4%. Si sono registrati poi andamenti negativi in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell’1,3%, dell’1,4% e dello 0,1%. Le stime dell’Istituto di statistica sono in linea con quanto riscontrato con il clima di fiducia delle imprese: la componente del Pil legata ai consumi continua a registrare risultati negativi. Pesa, insomma, la frenata dei consumi e secondo Confesercenti bisogna ragionare, e alla svelta, su questi dati preoccupanti: “In un quadro in cui le nascite di imprese del commercio sono crollate, con una sola apertura ogni due chiusure di attività nei primi sei mesi dell’anno, con l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie che non si arresta ed una inflazione che potrebbe registrare un andamento al rialzo nei prossimi mesi, occorrono interventi immediati e decisi a sostegno dell’economia”, la nota della Confederazione che prevede, per il terzo e quarto trimestre, una crescita nulla. Parla di recessione tecnica alle porte l’Unione nazionale consumatori, che denuncia un dato in particolare: “Preoccupa la variazione nulla della spesa delle famiglie residenti, un indicatore evidente della difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese e un segno premonitore del pericolo di finire in una fase di stagnazione”

Da Intesa filo di ottimismo

C’è però chi, come il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, invita a non preoccuparsi più di tanto per i dati negativi relativi al Pil: “Mi aspetto”, le sue parole, “per il 2024 una crescita del Prodotto interno lordo dell’1%, un po’ più veloce nella seconda parte dell’anno e un po’ più lenta nella prima metà”.

Produzione industriale

In merito alla produzione industriale di luglio, da registrare anche qui un calo, seppur lieve, dovuto quasi totalmente ai ribassi dei prezzi dei beni intermedi su tutti i mercati. Nello specifico, nel mese osservato l’indice relativo cede lo 0,1%, dopo il -0,3% del mese prima, evidenziando il settimo decremento consecutivo. A livello tendenziale la contrazione è del 10,2% rispetto al precedente -5,5%.

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