domenica, 29 Settembre, 2024
Esteri

La nuova mappa politica della Cina irrita i Paesi vicini

Il Ministero cinese delle Risorse Naturali ha pubblicato la versione 2023 della “Mappa standard” dello Stato. Dalle vette delle montagne dell’Himalaya alle secche del Mar Cinese Meridionale, la pianta raffigura l’ultima concezione espansionistica dei confini del Paese. Una mossa, questa, probabilmente fatta per irritare i vicini, rivendicando così un vasto territorio. Filippine, Malesia, Vietnam, Taiwan e India (tutti Paesi con controversie territoriali con Pechino) non hanno preso bene il tutto. La mappa include una linea a forma di U che riafferma le rivendicazioni di Pechino alla sovranità su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, una regione ricca di risorse e strategicamente importante, attraverso la quale ogni anno fluiscono trilioni di dollari in scambi commerciali. La linea si estende nelle zone economiche esclusive di numerosi Paesi. Donald Rothwell, Professore di Diritto presso l’Università Nazionale Australiana di Canberra, ha affermato che la nuova mappa della Cina potrebbe peggiorare i rapporti con altri territori. Comunque, anche se altri Paesi si opponessero, la mappa è stata approvata dal governo cinese e pubblicata. “Quest’ultimo tentativo di legittimare la presunta sovranità e giurisdizione della Cina sulle caratteristiche filippine e sulle zone marittime – ha detto il Ministero degli Esteri filippino – non ha alcuna base secondo il diritto internazionale”. Il Ministero ha invitato la Cina ad “agire in modo responsabile e rispettare i propri obblighi” ai sensi del diritto internazionale e della sentenza del 2016 di un tribunale internazionale dell’Aia che respinge le rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese Meridionale. Problemi con Taiwan A differenza delle mappe più recenti, che circondano il Mar Cinese Meridionale con una “linea di nove trattini”, la linea sulla nuova cartina ha dieci trattini, confermando una politica già utilizzata in passato. Il decimo trattino appare a est di Taiwan, un’isola democratica autogovernata che Pechino rivendica come suo territorio. Il Ministero degli Esteri di Taiwan ha ribadito questa settimana che l’isola non fa parte della Cina. “Non importa come il governo cinese affermi la sua posizione sulla sovranità di Taiwan – ha detto il portavoce del ministero Jeff Liu in una conferenza stampa –. Pechino non può cambiare il fatto oggettivo dell’esistenza del nostro Paese”. Il ministero degli Esteri cinese ha comunque affermato che la sua posizione sul Mar Cinese Meridionale è “coerente e chiara”.

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