Sono sempre di più i giovani che scelgono di realizzarsi nel mondo dell’agricoltura, dando vita a quel “ritorno alla terra” che, fino a qualche anno fa, suonava come una iattura. Oggi il clima è profondamente cambiato dal momento che con oltre 56mila under 35 alla guida di imprese agricole l’Italia vanta un primato a livello comunitario.
In testa alla classifica figura la Sicilia con 6.673, seguita dalla Campania, staccata di un’incollatura (6.255), mentre la terza piazza va alla Puglia con 5.306.
Adesso, però, si aprono nuove opportunità, grazie al bando appena pubblicato dalla Banca nazionale delle terre agricole (nata con la finanziaria 2016 per rimettere in circolo i terreni pubblici in stato di semiabbandono) che mette all’asta oltre 10mila ettari di terra, l’equivalente di 386 terreni agricoli.
È prevista una corsia preferenziale per gli under 41 con mutui trentennali al 100% e sostegni ad hoc.
Secondo la Coldiretti la mancanza di disponibilità di terra è “il principale ostacolo alla nascita di nuove imprese agricole condotte da giovani soprattutto perché la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze e non possono contare sul patrimonio fondiario familiare. Il sostegno alle aziende dei giovani è positivo per l’insieme dell’agricoltura nazionale e per il Paese poiché la capacità di innovazione e di crescita porta le aziende agricole dei giovani ad avere un fatturato più elevato del 75% della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più”.
Veronica Barbati, leader dei giovani della organizzazione, sottolinea che “anche attraverso i giovani l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con 72mila operatori del biologico, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale”.
In Italia “il valore per ettaro di terreno agricolo – conclude la Coldiretti – è in media di circa 20.000 euro, anche se con una forte differenziazione territoriale con il Nordest dove si registrano valori sopra i 43.000 euro/ettaro e il Mezzogiorno dove si scende in media tra 8-13.000 euro/ettaro, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea, ma i valori possono salire dal milione di euro” dove si coltivano le viti per Brunello e Prosecco “fino ai 2,5 milioni di euro ad ettaro nel caso del Barolo”.
Ecco, quindi, che gli strumenti messi a disposizione dalla “Banca delle terre agricole” nazionale rappresentano una occasione da non perdere.
Per raccogliere gli elementi necessari basta accedere al sito www.ismea.it e avviare la ricerca per regione. Sono disponibili tutte le caratteristiche dei terreni, la loro posizione, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti potranno consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo fare così ricerche più mirate a seconda delle esigenze produttive.
Le risorse finanziarie della vendita vengono finalizzate da Ismea, ossia dall’ Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, esclusivamente ad interventi in favore dei giovani agricoltori.