Lʻobiettivo del progetto europeo quadriennale “Wildcard”, guidato dall’Università di Udine, del valore di oltre 10 milioni di euro, in partenza a gennaio, è valutare, a livello europeo, l’impatto della rinaturalizzazione di aree montane e marginali sulla biodiversità e sul sequestro del carbonio. Il progetto, interdisciplinare, coinvolge 16 partner di nove Paesi (Belgio, Bulgaria, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Svizzera). Wildcard è finanziato con quasi 9 milioni di euro dalla Commissione europea, nell’ambito del programma Horizon, e con 1.2 milioni di euro dalla Svizzera. Il coordinatore è Giorgio Alberti, professore di selvicoltura e assestamento forestale del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo friulano. Nel video, i ricercatori dell’Università di Udine impegnati in una campagna di rilievo in una foresta vetusta.
La finalità
Il progetto dovrà valutare l’impatto di due fenomeni naturali sul sequestro del carbonio e sulla biodiversità: l’espansione naturale del bosco su terreni agricoli abbandonati e la libera evoluzione degli ecosistemi forestali una volta cessata la gestione forestale. Il lavoro di ricerca combinerà misurazioni in campo, osservazioni da remoto, modelli sulle dinamiche della vegetazione con analisi economiche, politiche e sociali a diverse scale spaziali e temporali.
Le indagini
In Regione le ricerche si concentreranno, in particolare, nei boschi vetusti di Ampezzo e nelle zone di espansione del bosco, come le valli del Torre e del Natisone. Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo friulano, che coordinerà l’intero progetto, sarà anche impegnato in una serie di misurazioni in campo e da remoto volte alla comprensione delle dinamiche legate all’espansione del bosco.
I risultati potranno essere di supporto ai responsabili istituzionali nazionali ed europei per identificare quali meccanismi di innovazione sociale e quali modelli e incentivi possano supportare azioni basate sulla natura per favorire la mitigazione del cambiamento climatico in atto.