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Verme vivo prelevato dal cervello di una donna in Australia

mercoledì, 30 Agosto 2023
1 minuto di lettura

Una donna ricoverata in ospedale con sintomi misteriosi, tra semi-cecità, è stata operata per la presenza di un verme vivo all’interno del suo cervello. Si tratta del primo caso nella storia medica internazionale. La donna di sessantaquattro anni residente nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, era stata ricoverata nell’ospedale locale alla fine del gennaio 2021, dopo alcune settimane di dolori addominali e diarrea. Le scansioni mediche avevano rivelato anomalie nei polmoni e nel fegato. Le sue condizioni peggioravano, includendo amnesia e depressione. Una risonanza magnetica, alla fine, ha rivelato quello che inizialmente i medici pensavano fosse un tumore. Quando la donna è stata sottoposta a una biopsia, nel giugno 2022, i medici sono rimasti sbalorditi. “E’ difficile trovare cose sorprendenti e quando capitano, è semplicemente inaudito – ha dichiarato il chirurgo Hari Priya Bandi, che stava conducendo la biopsia -. Eppure eccolo lì, nel lobo frontale destro del cervello del paziente. Non un cancro, ma un verme parassita vivo, lungo circa 80 millimetri e con un diametro di 1 millimetro. Allora l’ho preso in mano – ha continuato – e ho detto ‘guardalo, cos’è quello… Si sta muovendo. Tiriamolo fuori. C’è stato un momento in cui mi sono sentita un po’ nauseata”.

Lungo 3 pollici

L’esperto di malattie infettive, Sanjaya Senanayake, stava lavorando nei reparti dell’ospedale di Canberra in Australia quel giorno quando ricevette una chiamata dai suoi colleghi neurochirurghi. Non si aspettava la notizia che sarebbe arrivata dopo. Il verme lungo 3 pollici, “Ophidascaris robertsi”, è un nematode che di solito si trova nei pitoni. E’ la prima volta che questo parassita sia stato identificato in un essere umano. “Non è destinato a svilupparsi nelle persone – ha affermato la dottoressa Senanayake -. È destinato a svilupparsi nei piccoli mammiferi e nei marsupiali. Quindi è stata un’ospite accidentale. Il parassita si era fatto strada attraverso i polmoni, il fegato della donna e infine è arrivato al cervello”.

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