Assoutenti ha analizzato costi e durata delle villeggiature estive egli italiani mettendo a confronto i dati del 2022 con quelli attuali. Il primo dato che salta all’occhio è l’effetto dei rincari di prezzi e tariffe del comparto turistico, i quali hanno contribuito a una spesa maggiore dei vacanzieri di 1,2 miliardi di euro rispetto il 2022. Il numero di italiani che si è concesso una villeggiatura nel periodo estivo è rimasto stabile rispetto allo scorso anno (circa 34,5 milioni di cittadini), ma è cresciuta la quota di coloro che hanno tagliato il numero di notti fuori casa.
Vacanze più corte
La percentuale di italiani che questa estate è riuscita a permettersi solo un fine settimana o al massimo tre notti fuori casa è infatti passata dal 4% dello scorso anno al 18% del 2023. Si riduce fortemente anche la quota di chi ha trascorso fino a 7 notti fuori, dal 63% del 2022 al 56% di quest’anno. Diminuisce anche il numero di chi si è potuto permettere vacanze lunghe superiori alle 7 notti fuori casa che passa dal 31,4% dello scorso anno al 25% del 2023. A causa del caro-estate e di listini in forte crescita in tutti i settori legati al turismo, le vacanze estive degli italiani sono costate complessivamente quasi 34 miliardi di euro, con un aumento di 1,2 miliardi rispetto al 2022, pur essendo più brevi e con un minor numero di giorni di villeggiatura.
Prezzi in calo a settembre
Ma se i cittadini che sono andati in ferie ad agosto hanno subito il peso maggiore dei rincari, la situazione cambia radicalmente per chi sceglie settembre come mese delle proprie vacanze. L’indagine di Assoutenti rivela come i prezzi di biglietti aerei e listini delle strutture ricettive subiscano un vero e proprio abbattimento subito dopo agosto. Ad esempio, per una settimana a Gallipoli dal 9 al 16 settembre una famiglia di 4 persone, considerando volo più hotel, spende fino al 70% in meno rispetto agli stessi servizi acquistati ad agosto. Per le mete più gettonate della Sardegna il risparmio va dal 35% al 50%, mentre per la Sicilia si arriva al -60% su agosto.
Aumenti ingiustificati
“I rincari nel comparto turistico hanno rappresentato quest’anno una vera e propria ‘tassa sulle vacanze’, aumenti spesso ingiustificati e frutto di mera speculazione. Gli operatori sono stati però puniti perché, come attestano i dati ufficiali, nella settimana centrale di agosto i prezzi troppo alti hanno allontanato i turisti e le strutture non hanno registrato il tutto esaurito. A causa di questa situazione gli italiani da un lato hanno ridotto i giorni di villeggiatura, dall’ altro guardano sempre più verso mete estere come Albania, Spagna e Croazia che garantiscono maggiore convenienza. Un segnale che il governo e gli operatori del settore farebbero bene a non sottovalutare”, denuncia il presidente di Assoutenti Furio Truzzi.