Giovedì il Papa partirà per un viaggio di alcuni giorni nel cuore dell’Asia, in Mongolia. Lo ha ricordato lui stesso nel corso dell’Angelus, da piazza San Pietro. Francesco ha parlato di una visita “tanto desiderata”, che sarà l’occasione “per abbracciare una Chiesa piccola nei numeri, ma vivace nella fede e grande nella carità, di grande tradizione religiosa”. Riferendosi ai Cristiani di questo Paese, si è detto “felice di viaggiare per essere tra voi come fratello di tutti”.
Madri sofferenti
Il Pontefice, parlando ieri dal Palazzo Apostolico davanti a circa 10mila fedeli, è apparso leggermente affaticato, ma pronto comunque ad adempiere al suo ruolo di Vescovo di Roma in tutto e per tutto. Dopo il ‘promemoria’ sulla Mongolia, ha prima espresso vicinanza alla Grecia per le vittime degli incendi divampati negli ultimi giorni e poi chiesto di restare vicini, anche al popolo ucraino “che soffre per la guerra, che soffre tanto”. Successivamente, ricordando l’onomastico di Santa Monica, la madre di Sant’Agostino per il quale tramite le sue suppliche e le sue lacrime chiedeva al Signore la sua conversione, ha chiesto di pregare per “le tante madri che soffrono quando i figli si sono un po’ perduti o sono sulle strade difficili della vita”.
Dio non è storia, ma presente
Il Santo Padre si è poi appellato alla gente affinché non venga mai dimenticata la presenza costante del Signore nella vita di tutti i giorni, ricordando che Gesù non è un ricordo del passato, ma il Dio del presente. In pratica, è sempre vivo e “ci accompagna” con la sua Parola e con la sua Grazia nelle scalate più difficile, con la sua guida esperta e saggia: “Se fosse solo un personaggio storico” – le sue parole – “imitarlo oggi sarebbe impossibile: ci troveremmo davanti al grande fossato del tempo e soprattutto di fronte al suo modello, che è come una montagna altissima e irraggiungibile; vogliosi di scalarla, ma privi della capacità e dei mezzi necessari”.
Basta stupefacenti
Dopo l’Angelus, il Papa è intervenuto con un videomessaggio inviato ai partecipanti al 60esimo Congresso Internazionale dei Tossicologi Forensi, in corso a Roma fino a venerdì prossimo. Ha parlato del fenomeno dell’abuso di stupefacenti e di sostanze psicotrope che “continua a destare allarme e preoccupazione, specialmente per la crescita del consumo che si registra tra gli adolescenti e i giovani e, di conseguenza, per l’incremento delle vendite di droga sulle ‘piazze digitali’ del dark web”. Francesco, rivolgendosi ai medici presenti, auspica che i risultati scientifici contribuiscano all’individuazione di percorsi educativi, terapeutici e riabilitativi, in grado di prevenire e contrastare la piaga della droga “favorendo modelli culturali alternativi e incoraggiando la ricerca di ragioni di vita in coloro, specialmente tra i più giovani, che le hanno smarrite”.