In attesa delle decisioni definitive sulla tassa agli extraprofitti, le Banche italiane sfornano semestrali con utili in crescita e previsioni di ulteriori performance positive.
Intesa Sanpaolo e Unicreti sul podio. Bella sorpresa anche per l’andamento di Montepaschi. Bpm, Bper e Mediolanum; tutte pronte a festeggiare con utili e dividenti intorno al miliardo.
Unicredit la migliore
A imporsi su tutte le performance di Unicredit che per la semestrale 2023 segna un utile di 4,4 miliardi (+91,5%). Tutto “grazie al maggior livello dei tassi d’interesse e ad una buona gestione del ‘pass-through’ sui depositi”, si legge nel report semestrale. Con questi risultati anche in questo caso le previsioni per fine anno attestano un possibile utile netto di 7,3 miliardi con margine di interesse di oltre 13 miliardi e ricavi superiori a 21. Dividendi in distribuzione per una cifra pari o superiore a 6,5 miliardi di euro.
Intesa, fioriscono gli utili
L’istituto di credito del Ceo, Carlo Messina ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 4,2 miliardi. Una semestrale di tutto rispetto per Intesa San Paolo, in aumento dell’80% rispetto a quella dell’anno scorso. In crescita anche gli interessi netti a 6,84 miliardi (+68,9% su anno) e proventi operativi netti a 12,4 miliardi (+15,3% su anno). Tanto da far prevedere, è scritto nella nota di accompagnamento, “un significativo aumento del risultato della gestione operativa” anche per fine anno e per il prossimo. A fine 2023 si dovrebbe arrivare a un utile netto di 7 miliardi di euro. Previste distribuzione degli utili agli azionisti di 5,8 miliardi.
Banco Bpm, valutazioni super
Sugli stessi binari anche il Banco Bpm, con un utile netto di 624 milioni di euro, cresciuto del 78% rispetto alla prima semestrale 2022. Migliorano, quindi, anche gli obiettivi per fine 2023 con un utile che potrebbe attestarsi intorno a 1,3 miliardi. Invariata la proiezione, in crescita, per il 2024, a 0,9 euro per azione (+12,5%). E a breve, con l’arrivo del nuovo piano industriale entro fine anno, verranno aggiornati i target di remunerazione degli azionisti che rifletteranno “i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e di creazione organica di capitale”.
Il balzo Monte dei Paschi
Semestrale di buon livello per Montepaschi che passa dai 53 milioni di utili netti di gennaio-giugno 2022, a 619 milioni di euro del primo semestre 2023. “Si è trattato”, scrive Montepaschi, “del terzo trimestre consecutivo di crescita dell’utile netto”. Montepaschi sembra essere uscita da vicissitudini che negli ultimi anno hanno portato molti analisti a prevederne addirittura la chiusura. In positivo anche il risultato operativo lordo a 937 milioni (+95,9% su anno). Le previsioni per il 2023 e gli anni prossimi sono di continua crescita: Mps punta a toccare il miliardo di utili netti. La distribuzione dei dividendi potrebbe essere anticipata dal 2026 al 2024.
La sfida di Bper Banca
Bper Banca ha comunicato un utile netto semestrale di 704,6 milioni, ma in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso di quasi il 50%. L’utile è sceso perché l’istituto modenese, nel 2022, aveva beneficiato dell’avviamento di Carige. In crescita del 49,5, invece, i ricavi, e del 48,4% i proventi operativi a oltre 2,6 miliardi grazie soprattutto a un forte aumento del margine di interesse (+96,7%) a 1,5 miliardi. Riguardo le previsioni fino a fine anno, il ceo Piero Montani, illustrando i risultati ha detto che “il miglioramento delle prospettive macroeconomiche e dei tassi d’interesse rispetto alle attese nonché l’ottimo andamento del business consentono di aumentare la guidance per il 2023 sulle principali metriche prevedendo di poter raggiungere un utile netto ordinario di circa 1,1 miliardi”.
Mediolanum, crescita del 51%
Effetto tassi elevati anche per Banca Mediolanum che ha chiuso il primo semestre 2023 con utile netto in crescita del 51% a 363,25 milioni e raccolta netta totale dell’8% a 4,69 miliardi. Previsioni brillanti anche in questo caso: Banca Mediolanum chiuderà il 2023 con il suo migliore utile netto della storia a quota 737 milioni.