Un organo di stampa indipendente nel Kashmir amministrato afferma di essere stato sfrattato dai propri uffici dopo che le autorità indiane hanno bloccato l’accesso al suo sito web e agli account sui social media, aumentando le preoccupazioni sulla libertà di stampa nella regione contesa. Il Kashmir Walla, con sede nella capitale Srinagar, ha affermato di aver vissuto un “orribile incubo” dal febbraio 2022, quando il suo fondatore ed editore, Fahad Shah, è stato arrestato ai sensi delle leggi antiterrorismo. Sabato, ha affermato l’outlet in una nota, “ci siamo svegliati con un altro colpo mortale nel trovare bloccato l’accesso al nostro sito web e agli account dei social media”. Ha poi detto che il suo fornitore di servizi gli aveva detto che il sito web era stato bloccato per ordine del governo. Anche la sua pagina Facebook, dove conta quasi 500.000 follower, non è più disponibile in India, mentre il suo account su X appare con un messaggio che informa che è stato bloccato “in risposta a una richiesta legale”. L’outlet ha aggiunto che era in procinto di lasciare il suo ufficio dopo aver ricevuto un avviso di sfratto da parte del proprietario. “Questa censura opaca è straziante – ha affermato il quotidiano, fondato più di dieci anni fa -. Non c’è più molto da dire”. I critici hanno accusato il Primo ministro indiano Narendra Modi, nazionalista indù molto popolare alla ricerca del terzo mandato alle elezioni del prossimo anno, di aver represso la libertà di stampa, in particolare nel Kashmir, l’unica regione dell’India a maggioranza musulmana